Meno costi per i mutui grazie all’intervento della BCE

di Gianfilippo Verbani Commenta

La BCE ha deciso di portare il livello dei tassi di interesse ad un nuovo minimo storico, passando dal precedente 0,25 per cento all'attuale 0,15 per cento, fattore che di certo non mancherà di influire sull'andamento del mercato dei mutui.


 Solo il 5 giugno scorso si è avuta la riunione del consiglio direttivo della BCE, la Banca Centrale Europea, nel corso della quale l’Istituto di Francoforte ha perso decisioni senza precedenti nella storia monetaria europea. Queste decisioni non convenzionali avranno lo scopo di una nuova immissione di liquidità all’interno dello spazio economico europeo e di favorire la ripresa della produzione sotto molti punti di vista. 

La BCE porta i tassi di interesse al nuovo minimo storico dello 0,15%

Si è deciso infatti di portare il livello dei tassi di interesse ad un nuovo minimo storico, passando dal precedente 0,25 per cento all’attuale 0,15 per cento, fattore che di certo non mancherà di influire sull’andamento del mercato dei mutui. Anche il presidente della BCE Mario Draghi ha sottolineato che questa iniziativa è segno di uno scenario di tassi bassi ancora per lungo tempo, almeno cioè fino alla fine del quadriennio in cui le banche potranno accedere a liquidità agevolata.

>Le nuove misure della BCE e le conseguenze sul mercato dei mutui

Già nei giorni seguenti alla modifica del resto i principali indici internazionali di riferimento per il mercato dei mutui, come l’Euribor e l’IRS, hanno risentito di questo calo dei tassi di interesse e sono tornati ai minimi storici di alcuni anni fa.

A questo calo degli indici deve essere sommato anche il calo degli spread, che rendono ancora più economici i mutui in questo periodo, in quanto tali valori si assestano ora su livelli pari al 2 per cento, dopo aver toccato anche soglie del 4 per cento negli anni precedenti in cui la crisi economica era più incisiva.