Il mercato dei mutui è andato notevolmente in difficoltà per un continuo aumento dei tassi di interesse, una mossa che continua a persistere nelle intenzioni della BCE, che ormai ha un solo obiettivo in mente, ovvero ridurre il più possibile l’inflazione. La diminuzione della domanda è andata a riflettersi negativamente soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione, ma fino ad ora gli strumenti che sono stati messi in atto non sono stati sufficienti per contrastare la problematica. Il supporto legato al fondo di garanzia che riguarda la possibilità per i giovani under 36 di accedere ai mutui non basta.
Ed è chiaro che, in questo periodo storico, trovare le risorse per poter prendere in considerazione l’acquisto di una casa rispetto all’affitto, quantomeno in determinate aree della penisola italiana, per colpa del continuo incremento dei prezzi. Se sembrano ancora lontani i tempi in cui la BCE sospenderà l’aumento dei tassi, il mercato immobiliare e dei mutui sul territorio italiano sta soffrendo notevolmente. Il peso dell’inflazione è notevole e sta erodendo in modo importante il reddito a disposizione delle famiglie.
L’aumento così rapido che ha colpito il costo del denaro ha di fatto generato un vero e proprio boom dei tassi di interesse. Le famiglie si trovano ad affrontare ormai da mesi tale situazione e pure le imprese sono in crisi perché non riescono più a sostenere un simile scenario.
Secondo le statistiche che sono state messe insieme da Fabi e Banca d’Italia, ecco che le sofferenze, ovvero quel credito che la clientela non sarà più in grado di rimborsare ha raggiunto quota 5,7 miliardi di euro. Non solo, dal momento che ci sono altri 7,1 miliardi di euro che sono delle inadempienze probabili. In poche parole, si tratta di denaro che, con tutta probabilità, le banche non saranno mai in grado di recuperare. Non dobbiamo dimenticare anche altri 2 miliardi di euro che corrispondono a rate che sono scadute. Di conseguenza, è facile intuire come si tratti di posizioni debitorie che si trovano meno a rischio.
Le difficoltà a livello familiare fanno riferimento in modo particolare ai mutui a tasso variabile, che sono stati fortemente colpiti dall’incremento del costo del denaro, che è arrivato dallo 0% al 4% in soli 11 mesi. Si tratta di dati veramente pesanti, soprattutto in riferimento al settore immobiliare, da sempre molto delicato per gli italiani. I mutui a tasso variabile arrivano a qualcosa come 140 miliardi di euro complessivi rappresentando all’incirca un terzo quelli che sono stati erogati negli ultimi mesi.