Microcredito: nuove idee e progetti in Toscana

di Gianfilippo Verbani Commenta


 In Toscana, al fine di agevolare la creazione di cooperative e di nuove piccole imprese, si punta a creare un nuovo Fondo, con finalità etiche e di sostegno all’occupazione, che possa coinvolgere le Camere di Commercio, le banche, la Regione, Fidi Toscana, i Confidi, gli enti locali, gli enti previdenziali ed anche altri soggetti privati. E’ questa, in estrema sintesi, l’idea che ha lanciato l’on. Riccardo Nencini, Assessore al Bilancio ed alle Finanze della Regione Toscana, al fine di dar vita ad un nuovo Fondo per il microcredito in grado di venire incontro ai giovani di età compresa tra i 20 ed i 35 anni, che vogliono mettersi in proprio, ma anche a chi è meno giovane e, contestualmente, a causa della crisi ha perso il posto di lavoro oppure ha difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Si tratterebbe in sostanza di attivare un nuovo Fondo per il microcredito da affiancare a “Smoat“, il Sistema per il microcredito orientato assistito toscano che nella Regione è attivo dal 2006, e che funziona come uno sportello di fidi.

Il nuovo Fondo di microcredito per aiutare giovani e nuovi imprenditori dovrebbe essere tale da offrire a favore delle imprese garanzie gratuite, così come per l’accesso al credito l’erogazione dovrebbe avvenire a tassi vantaggiosi. Con il microcredito è tra l’altro possibile far ottenere prestiti anche a quei soggetti che, come si dice in gergo, non sono “bancabili”, ovverosia non hanno tutti i requisiti per poter stipulare un prestito attraverso il canale bancario se non con garanzie che il Fondo di microcredito può dare a condizioni di favore grazie a specifici accordi che possono essere sottoscritti dalle banche con la Regione Toscana.

A fronte degli stanziamenti per le garanzie gratuite, inoltre, grazie all’effetto moltiplicatore è possibile concedere un controvalore complessivo elevato di prestiti con il vantaggio che, una volta che il prestito viene restituito, le risorse vengono “rimesse in circolo” per creare nuove piccole imprese e nuove cooperative, ovverosia nuova occupazione.