La disoccupazione in Italia si è attestata nel 2009 all’8,3 per cento, un tasso elevato ma inferiore dell’1,7 per cento rispetto alla media dei Paesi europei. I giovani al di sotto dei 25 anni senza lavoro sono però il 25,6 per cento: il 2,9 per cento in più di un anno prima e il 5,1 per cento in più della media Ue.
L’innalzamento piuttosto limitato nel numero dei disoccupati in Italia – ha affermato la commissione europea in un comunicato -, in rapporto alla media Ue, è dovuto alle imprese che hanno fatto frequentemente ricorso ai piani contro la disoccupazione e ad alcuni settori, come quello dell’industria automobilistica, che ha ricevuto aiuti massicci. I lavoratori di sesso maschile sono stati più colpiti dalla crisi, soprattutto all’inizio della recessione. Il tasso di disoccupazione maschile ha raggiunto infatti un picco del 7,4 per cento lo scorso novembre, +1,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2008.
Chi perde il lavoro sono anche coloro che hanno famiglia e un mutuo alle spalle. Sono 25 le banche che, alla data del 15 gennaio, hanno aderito alla moratoria sui mutui promossa dall’Associazione bancaria italiana per sospendere le rate alle famiglie messe in difficolta’ dalla crisi economica. E’ quanto risulta da un documento sul sito internet dell’Abi. Tra gli istituti aderenti: banca di Piacenza, BancApulia, Banca Popolare di Lajatico e la Banca Etica Adriatica (Eticredito). Mancano le adesioni dei grandi gruppi bancari, ma sembra, come sostiene l’Abi, che molti istituti stiano espletando le procedure per aderire entro il 1 febbraio.
L’Abi inoltre sottolinea che al 30 novembre del 2009 le domande presentate ammontavano, per la precisione, a 84.298 a fronte di richieste di moratoria per finanziamenti in essere pari a complessivi 27,5 miliardi di euro.
e dallo scorso mese di novembre il sistema bancario con il provvedimento della sospensione della quota capitale dei debiti ha lasciato nelle casse delle piccole e medie imprese ben cinque miliardi di euro.
Il sistema bancario ha già accolto positivamente i tre quarti delle richieste ammissibili.
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