Le morti sul lavoro sono una piaga dell’Italia e del Mezzogiorno in particolare. Qui il rischio è più alto, con Crotone che conquista il triste primato di città più pericolosa per le morti dirette. Ma anche al nord si registrano gravi rischi dovuti alle malattie professionali tumorali, con un tasso più alto rispetto al sud. Ma nel Mezzogiorno c’è anche Taranto, che a causa dell’Ilva ha il record assoluto di malattie cancerogene.
I numeri
Crotone ha il triste primato degli incidenti mortali in Italia. A dirlo sono i i dati dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del lavoro, presentati per la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza nei luoghi del lavoro.
La provincia di Crotone registra 6,3 casi mortali ogni mille lavoratori. Poi c’è Isernia (5,9‰) e Campobasso (4,7‰).
Sotto accusa la mancata osservazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, con i settori più a rischio come l’agricoltura e l’edilizia maggiormente attivi. Bene Biella, con zero casi nell’ultimo biennio. L’anno scorso di sono registrati 641mila feriti sul lavoro, mentre aumentano le denunce.
Poi la statistica ci dice che ogni mille infortuni, 1,8 hanno avut tragiche conseguenze per la vita. Certo, qui sono inclusi anche i casi di Ponte Morandi e delle morti in Puglia, quando alcuni lavoratori sono morti in incidenti stradali mentre si recavano al lavoro sui furgoni aziendali.