Mutui, alcuni consigli su come affrontare il nuovo scenario

Le cose sono cambiate da un momento all’altro. Infatti, sono in forte aumento non solo i tassi di interesse, ma pure i costi legati ai prestiti, così come ai mutui, in modo particolare per tutti coloro che hanno provveduto alla stipula di un mutuo dotato di un tasso variabile.

La preoccupazione deriva da un approfondimento che è stato portato a termine dalla Fabi, ovvero il primo sindacato dei bancari sul territorio italiano. I tassi stanno già superando il 4% e, in seguito all’ultimo rialzo che è stato operato da parte della Bce, pari a 75 centesimo di punto, in breve tempo dovrebbero sorpassare anche la quota del 5%. Tutto questo vuol dire che, in base alle varie stime che sono state realizzate dalle varie associazioni dei consumatori, l’incremento delle rate equivarrebbe a una cinquantina di euro in più ogni mese.

Quindi, tutti coloro che hanno un mutuo sulla casa, hanno di fronte a loro ben due strade. La prima è quella della rinegoziazione del mutuo con la medesima banca che ha provveduto all’erogazione del mutuo, oppure si deve pensare alla surroga. Quest’ultima operazione non è altro che il trasferimento del mutuo a un altro istituto bancario.

Proviamo a dare uno sguardo a quelli che sono effettivamente i punti di forza della rinegoziazione del mutuo. In primo luogo, il fatto che non c’è necessità di avvalersi ancora una volta di un notaio, non prevede ulteriori spese e non comporta commissioni piuttosto che altre somme da sborsare.

Quindi, qual è l’aspetto più complesso legato alla rinegoziazione dei mutui? Senza dubbio quello di individuare e stringere un’intesa con l’istituto bancario, che non in tutti i casi garantisce la disponibilità nei confronti di tale operazioni e, spesso e volentieri, la trattativa si basa su delle condizioni che non sono per nulla favorevoli per la clientela.

La surroga del mutuo, dal canto suo, rispetto a quanto si verifica con la rinegoziazione, offre la possibilità di effettuare la sostituzione del mutuo attuale con un altro mutuo, che avrà condizioni differenti, con un altro istituto bancario. Stando a quanto è previsto da parte dell’apposita legge Bersani, a partire dal 2007 in avanti, gli istituti bancari non hanno alcuna facoltà di richiedere ulteriori commissioni e non esistono spese che vanno pagate dalla clientela. In realtà, una spesa esiste, ma fa riferimento più che altro alla tassa di iscrizione della surrogazione all’interno dei Registri immobiliari, che equivale al pagamento di una somma intorno ai 35 euro.