Mutui, arriva un aumento per i tassi fissi

di Daniele Pace Commenta


È già passato più di un mese da quando è avvenuta la prima sforbiciata ai tassi di interesse messa in atto da parte della Bce. Nonostante questo, però, non ci sono evidenti modifiche da segnalare al mercato dei mutui, che mette in evidenza degli effetti piuttosto limitati in riferimento ai tassi variabili, che si trovano ancora vicino al 5%.

Diversamente, i tassi fissi hanno fatto registrare un incremento piuttosto lieve. Si tratta di una situazione che inevitabilmente è stata stimolata anche da un quantitativo sempre più alto di mutuatari, che hanno rivalutato le varie alternative di finanziamento. Non è un caso che ci sia stato un corposo aumento in termini di richieste di surroga, che sono arrivate a toccare addirittura il 26% del dato complessivo relativo alle concessioni totali.

In base a quanto è stato riferito dall’indagine svolta dal portale MutuiOnline.it, buona parte delle richieste di mutuo, addirittura il 98,9% guarda con interesse al tasso fisso. Per quanto riguarda le surroghe, invece, si arriva a toccare circa un terzo delle richieste totali, con un aumento pari all’8% in confronto al 2023 e ben del 52% rispetto ai dati che sono stati registrati due anni fa.

Si tratta di un fenomeno che è strettamente correlato alle varie limitazioni a livello di politica monetaria che sono state decise da parte della Bce per poter efficacemente combattere il problema dell’inflazione. È chiaro che proprio l’inflazione ha avuto un tremendo impatto sulle erogazioni di mutuo, che sono aumentate del 26% quest’anno in confronto al 2023.

Anche se la Bce ora ha dato una prima sforbiciata ai tassi di interesse, va detto che l’impatto sui mutui non si può ancora percepire. Il più conveniente tasso variabile è sceso di circa quattro punti percentuali e mezzo, ovvero un dato ancora di poco più alto in confronto al mese di agosto di un anno fa. Un trend completamente diverso per il tasso fisso, invece protagonista di un aumento leggero, arrivando al 3,26% per quanto concerne i tassi medi e al 2,90% per il tasso più conveniente. In ogni caso, si resta molto lontani rispetto al picco raggiunto a ottobre dello scorso anno, dove il tasso medio fisso si aggirava intorno al 3,87%.

Un gran numero di richiedenti ora sembrano più interessati alla surroga, in modo tale da cambiare dal tasso variabile e passare al tasso fisso, nella speranza di una maggiore stabilità e prevedibilità in riferimento ai pagamenti.