Da quando l’euro è iniziato a circolare nelle tasche degli italiani, e fino ad oggi, il livello medio di indebitamento delle famiglie è cresciuto di oltre l’80%. Il dato emerge da un rapporto a cura della CGIA di Mestre, che ha preso in considerazione nel periodo sia il denaro preso a prestito dalle famiglie per l’acquisto di beni durevoli, sia quello finalizzato all’acquisto o la ristrutturazione di immobili. E così, alla fine del 2008, l’indebitamento medio delle famiglie era salito a poco più di quindicimila euro, ma il dato più interessante è quello relativo alle aree del nostro Paese dove il livello di indebitamento è sopra la media; ebbene, il maggior indebitamento non si registra al Sud, dove magari ci sono maggiori difficoltà per le famiglie ad andare avanti, ma al Nord dove i redditi medi sono di norma più elevati.
A livello provinciale, infatti, dal rapporto della CGIA di Mestre è emerso che le famiglie con il più alto tasso di indebitamento sono quelle di Lodi con quasi 21 mila euro; lo stesso dicasi per la Provincia di Roma con 20.954 euro, mentre al terzo posto tra le province più sofferenti c’è Milano con 20.857 euro; fuori dal podio delle province col maggior indebitamento delle famiglie c’è Trento, al quarto posto, ed a seguire Reggio Emilia e Prato al sesto.
A livello percentuale, dall’introduzione dell’euro ad oggi il tasso di crescita dell’indebitamento più elevato è stato registrato a Chieti con un +117,85%, ed a ruota Piacenza, Napoli e Caserta. Ma ci sono anche province dove in media le famiglie possono dormire sonni tranquilli in virtù di un basso livello di prestiti e mutui da onorare; in tal senso, spiccano le famiglie della Regione Sardegna, con la provincia di Olbia-Tempio dove in media le famiglie hanno un livello di indebitamento che non supera i 3.300 euro; ancora meglio la provincia di Medio Campidano con poco più di tremila euro; ma ancor più bassi sono i valori per la Provincia di Ogliastra con 2.950,9 euro e di Carbonia-Iglesias con appena 2.867,9 euro.
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