Mutui e prestiti: tasso medio in calo. Ma…

di Gianfilippo Verbani 1


 Sarà merito del clima natalizio o di un semplice e freddo calcolo economico, resta il fatto che i mutui per le famiglie italiane non sono mai stati così “convenienti” negli ultimi 15 anni. I dati, comunicati in questi giorni, si riferiscono ad ottobre, ma segnano una tendenza già in atto almeno dall’epoca dell’esplosione della crisi economica, tra settembre e novembre scorsi: il tasso medio sui mutui concessi per l’acquisto di una casa è sceso al di sotto della soglia psicologica del 3%, toccando la quota record (minimo) del 2,97%. Il dato è contenuto nel “Supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia”, che esiste dal gennaio 1995, e proprio da allora non era mai stato tanto basso.

Il tasso medio è un valore che tiene conto sia dei mutui a tasso variabile che di quelli a tasso fisso. Nel documento citato poc’anzi, si scopre che il dato segna un’ulteriore, e consistente, discesa anche rispetto al solo mese precedente, settembre 2009, quando l’interesse medio applicato ad un mutuo era a 3,06%. Ma se si pensa che un anno prima i numeri erano quasi doppi (5,76% medio!), si ha una dimensione della crisi del mercato che sta coinvolgendo, prima di tutto, la locomotiva rappresentata dal settore immobiliare.

Diversa è la situazione nel credito al consumo, dove i prestiti riguardano importi minori. Pur calando a ottobre all’8,81% rispetto all’8,92% di settembre, il tasso medio sui prestiti di questo tipo ha perso all’incirca solo mezzo punto rispetto al 9,3% dell’ottobre 2008. Insomma: se da un lato le spese per l’acquisto di una casa restano ferme al palo, perché è questo che indica lo “sgonfiamento” dei dati di mercato ivi compresi i tassi applicati ad un mutuo, comincia a preoccupare il ricorso, molto “anglo-american style”, degli italiani al prestito personale, sempre più spesso richiesto per l’acquisto di beni voluttuari e non strettamente necessari.


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