Il mutuo si conferma di gran lunga la “voce” di costo più pesante nel reddito familiare, tanto che le rate del proprio finanziamento immobiliare, unitamente alle bollette e al costo dell’assicurazione auto, giunge a toccare il 60 per cento delle entrate mensili. Una situazione esplosiva, che conduce sempre più famiglie a ridurre le spese sulla quota residuale.
A riportare la statistica è stata, nelle ultime ore, la Cia – Confederazione italiana agrficoltori – che analizzando i dati Istat ha poi sottolineato come sia evidente che le famiglie taglino tutto ciò che avanza dopo aver pagato mutuo, bollette e rc auto: un taglio che finisce con il riguardare anche il carrello della spesa, sempre più caro (+ 2 per cento) nel corso degli ultimi mesi, e nonostante la flessione dei prezzi della frutta (- 6,8 per cento) e della verdura (- 7,3 per cento), non certo in grado di controbilanciare un complessivo incremento dei prodotti alimentari pari al 3 per cento (vedi anche come ottenere il mutuo 2013, un nostro approfondimento di esame sulle condizioni di accessibilità a un finanziamento immobiliare in un clima che sembra essere sempre più contraddistinto dalla stretta creditizia bancaria prolungata).
Secondo la Cia, pertanto, le famiglie all’inizio dell’anno si sono trovate dinanzi alla necessità di riscrivere completamente le proprie abitudini a tavola, abbandonando la carne più pregiata (- 5 per cento) per abbracciare in maniera più convinta il più economico – ma altrettanto nobile – pollo (+ 3 per cento). In fase di eliminazione il pesce fresco, il cui consumo cala del 5 per cento, mentre il latte fresco sparisce gradualmente (- 4 per cento) per far spazio a quello meno costoso, a lunga conservazione (+ 5 per cento).
Ancora, la statistica Cia sottolinea come il 53 per cento delle famiglie italiane sia alla ricerca costante di promozioni pur di risparmiare: sconti e saldi salgono così a valere ben 14,6 miliardi di euro ogni anno, con risparmi medi di 630 euro a famiglia.