“L’Italia è una Repubblica democratica fondata…” sugli immobili. Già, perché l’economia del Bel Paese, soprattutto negli ultimi anni, è stata tenuta a galla dalla speculazione edilizia; un boom nelle costruzioni che ha fatto letteralmente esplodere alcuni comuni, specialmente quelli più prossimi ai grandi centri metropolitani, e spuntare qua e là un numero impressionante di ponteggi e gru. Con la conseguente corsa al mutuo, per permettersi l’acquisto di un’abitazione di proprietà, che ha reso più ricche (seppur non per quanto concerne la liquidità) tante banche e più povere tante famiglie, messe in seria difficoltà dal galoppare dei tassi. Immobili d’Italia, però, sono anche le tante abitazioni dei mille centri storici dei nostri paesini.
Case con gli intonaci scrostati dal tempo, serramenti che non funzionano più come dovrebbero e tegole del tetto che lasciano filtrare qualche goccia d’acqua nelle giornate climaticamente meno clementi. Per ringiovanire queste dimore, servono – a costo di sentirci dire che questa è la scoperta dell’acqua calda – molti soldi. Ecco allora che le banche, così come hanno fatto con i mutui sull’acquisto, si cimentano nella predisposizione di prodotti “ad hoc” per coloro che pensano sia giunta l’ora di ristrutturare la propria casa.
Questo è quanto offre, tra le altre, UniCredit Banca, con “Mutuo ristrutturazione casa”. Questo finanziamento, sottoscrivibile nelle varianti “a tasso fisso” e “a tasso variabile” ha una durata che può andare dai 10 ai 20 anni. La cifra resa disponibile dalla banca arriva fino all’80% dell’importo dei valori (tutela più che necessaria dopo che i mutui al 100 o 105% hanno provocato la spaventosa crisi economica che stiamo affrontando), purché il contraente presenti un piano dettagliato di interventi di ristrutturazione. E’ altresì impossibile superare la somma pari al 50% del valore dell’immobile. Il rimborso, poi, può avvenire (come anticipato poco sopra) con la formula della rata a tasso “fisso” (quindi ad ammontare costante) oppure “variabile”; in quest’ultimo caso, “Puoi cogliere l’opportunità di usufruire di eventuali oscillazioni positive dei tassi di mercato”. Ed ora che l’Euribor è ai minimi dal 2004…