“Mutuo, o non mutuo?”. E’ questo, parafrasando il caleberrimo dilemma di Amleto, uno dei dubbi che assalgono quegli italiani che, nonostante il mondo politico si stia arrovellando su “come” fronteggiare gli effetti della crisi finanziaria, pensano invece sia giunto il momento per acquistare una casa di proprietà. In effetti, alcuni fattori oggi più che ieri consigliano di investire nel mattone: sensibile discesa dei prezzi all’acquisto e crollo dell’Euribor (il tasso interbancario che fa da riferimento nel calcolo dell’interesse del mutuo) “ingolosiscono” non poco. Anche se, per acquistare una casa di proprietà, oggi come ieri è necessario disporre di un bel gruzzolo. E di un buon mutuo…
Come quello che vi offre UniCredit Banca, che dalle pagine del proprio sito web prospetta ben due “macro-soluzioni”: mutuo tradizionale o mutuo on-line di BasicWeb, con quest’ultimo a garantirvi tanto di “soluzioni esclusive”. Ma non basta, perché nel caso la vostra scelta ricada invece sul finanziamento “convenzionale”, UniCredit vi offre la possibilità di ricevere un consulente a casa vostra per il preventivo e l’assistenza necessaria. Il tutto in maniera assolutamente gratuita.
La vera “rivoluzione” di UniCredit, però, risiede nella flessibilità delle soluzioni. Il grande gruppo bancario italiano, infatti, non offre soltanto le soluzioni “a tasso fisso” e “a tasso variabile”: esistono, a metà strada tra questi due “totem”, altrettante “sfumature”. Si può infatti scegliere un rimborso che comincia con una rata iniziale a tasso fisso, per la durata di 5, 10, 15 o 20 anni, salvo passare al rimborso a tasso variabile nell’ultima parte del contratto (che ha una durata massima di 30 anni), oppure rinegoziare il tasso ogni due anni, scegliendo se cominciare col fisso e passare al variabile o viceversa in base alle proprie esigenze ed anche in base alle proprie prospettive di guadagno. Sono calcoli che questa crisi scoraggia; ma, per chi ne avesse la possibilità, forse è il caso di farci una piccola riflessione.
carla 24 Giugno 2009 il 07:52
Piuì che informare create confusione, basterebbe dire in tutta sincerita’ e trasparenza quanto si paga a rata, niente altro…