Novembre, secondo la Cgia di Mestre, è il mese delle tasse. Anzi, sempre secondo la Cgia di Mestre, è “una gragnuola di scadenze fiscali da far rabbrividire”. È proprio a novembre infatti che ci saranno alcune addizionali e acconti molto pesanti sia per le aziende, che per i lavoratori, autonomi ed indipendenti. Si tratta delle più, tristemente, famose tasse italiane, ovvero Irap, Ires, Irpef, e ritenute di imposta per i lavoratori di tutte le categorie. Una vero e proprio salasso per un totale di 55 miliardi di euro.
Le aziende si aspettavano finalmente l’Iri, la molto nominata imposta unica, che però è stata di nuovo rinviata a data da destinarsi, con l’Italia che rinuncia ancora una volta a questa misura semplice di un’unica tassa he invece è adottata da molti paesi. Dopo anni di dibattiti non si è arrivati ancora ad una sua realizzazione, che sembrava dovesse partire con questa manovra con un’aliquota del 24%. Dovrebbe sostituire, se mai sarà introdotta, l’Ires e l’Irpef per far risparmiare circa 2 miliardi di euro l’anno per le imprese e gli autonomi, che così potrebbero respirare e rilanciare l’economia. Invece per la sola Ires quest’anno saranno versati 14 miliardi di euro, mentre dall’Iva ci si aspetta 13 miliardi di euro. I lavoratori dipendenti cederanno 10,9 miliardi dalle loro buste paga mentre dall’Irpef arriverà un acconto di 7,7 miliardi, e dall’Irap di 6,8 miliardi. Per l’Irpef invece si parla di 2 miliardi di euro.
A novembre arrivano le tasse
di 28 Ottobre 2017Commenta