Ocse e Bce: “Ripresa vicina, ma con cautela”. Invariati i tassi

di Gianfilippo Verbani 1


 L’Estate sta finendo (sigh), la Crisi se ne va. Viste così, queste due sembrano essere una notizia cattiva accanto ad un’altra veramente ottima. Il problema, semmai, è che non tutto ciò è vero, quantomeno non lo è del tutto. Diciamo che le principali istituzioni economiche e politiche mondiali si stanno prodigando, dati alla mano, a rassicurare i risparmiatori e gli imprenditori: la fase peggiore della crisi è alle spalle, la recessione ha rallentato e si intravvedono spiragli decisamente positivi per il futuro. Per contro, però, bisognerà stare molto attenti a non incappare nella terribile forbice della doppia recessione (uno spettro il cui manifestarsi è tutt’altro che impossibile), quindi sarà bene monitorare i mercati e l’economia più in generale con la massima attenzione.

L’Ocse e la Bce, nei loro rapporti pubblicati periodicamente, vedono entrambe una recessione in via di rallentamento. Però la Banca Centrale Europea consiglia prudenza, ed infatti ha lasciato inalterati, a livelli bassissimi, i tassi di interesse. “Abbiamo visto una serie di buone notizie” per il quadro economico globale e “la ripresa sembra a portata di mano”, ha affermato il capo economista dell’Ocse, Joergen Elmeskov, durante una conferenza stampa. Però, “la ripresa dovrebbe svilupparsi solo gradualmente e questo richiederà un mantenimento delle misure di sostegno all’economia adottate contro la crisi”.

Perfettamente intonata, a questo punto, la Banca centrale europea: “i tassi d’interesse rimangono invariati”, è stata la decisione, peraltro attesa dai mercati. Questo è quanto ha stabilito il Consiglio direttivo, che ha mantenuto il tasso di riferimento principale all’1%. Rimangono invariati anche il tasso sui depositi allo 0,25% e quello marginale all’1,75%. Il costo del denaro resta al livello più basso nella storia decennale dell’euro. Una buona notizia per chi ha un mutuo, ma fino ad un certo punto: se persiste la necessità di interventi straordinari per mantenere sotto controllo il mercato, questo di certo non è un ottimo segnale.


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