Polizza Rc Auto, come risparmiare con l’attestato di rischio

di Gianfilippo Verbani Commenta

In conclusione, per risparmiare è necessario sfruttare a proprio vantaggio un attestato di rischio immacolato o quasi (classe bassa, zero o pochi incidenti), chiedendo sconti alla propria compagnia o preventivi alle altre, utilizzando anche gli utili comparatori online.


Il documento che descrive minuziosamente la storia assicurativa dell’intestatario di una Polizza Rc Auto è l’attestato di rischio. Esso, in alcuni casi, puo’ consentire un lauto risparmio sulla polizza stessa. Quando?

Per risparmiare basta conoscerne tutte le voci. L’attestato di rischio, infatti, presenta numerosi dati, e alcuni di questi sono fondamentali per selezionare la tariffa dell’assicurazione obbligatoria sia nei casi in cui viene sottoscritta con la vecchia compagnia che in quelli in cui viene sottoscritta con la nuova compagnia.

In passato, l’attestato di rischio veniva inviato dalle compagnie in formato cartaceo almeno trenta giorni prima della scadenza della polizza. Dal 1° luglio 2015, invece, è disponibile solo sul sito web della propria compagnia assicurativa, in un’area riservata dove l’assicurato può consultarlo in qualsiasi momento. Nei (rasi) casi in cui l’attestato elettronico non viene messo a disposizione entro 30 giorni dalla data di scadenza, va segnalato con urgenza alla compagnia.

Una volta individuato il documento, bisogna capire cosa (e dove) leggere per avere ben chiara la propria posizione assicurativa: il parametro chiave è la Classe Universale (CU), il cui valore è compreso tra 1 e 18. Tanto più basso è il valore, tanto il profilo dell’assicurato è considerato più affidabile, e viceversa. Inoltre sull’attestato di rischio si trova il numero di sinistri causati nell’ultimo quinquennio, che indica perciò quanto l’intestatario debba considerarsi “a rischio incidente”: maggiore è il rischio, più salato è il costo della RC auto.

Il terzo punto riguarda coloro i quali scelgono di non sottoscrivere alcuna polizza RC auto per alcuni anni (poiché hanno dovuto vendere l’auto, perché gli hanno sospeso la patente o per un qualsiasi altro motivo): in caso di cessazione, sospensione o mancato rinnovo del contratto di assicurazione, l’ultimo attestato di rischio conseguito conserva validità per un periodo pari a cinque anni, dopodiché smette di esistere e l’intestatario deve ripartire dalla costosissima classe di ingresso 14, la stessa dei neopatentati. Questa norma, che pochi conoscono o ricordano, ha messo in seria difficoltà numerosi automobilisti, dunque è meglio non sottovalutarla.

In conclusione, per risparmiare è necessario sfruttare a proprio vantaggio un attestato di rischio immacolato o quasi (classe bassa, zero o pochi incidenti), chiedendo sconti alla propria compagnia o preventivi alle altre, utilizzando anche gli utili comparatori online.