Non fermarsi mai. In una fase di lancio, come è quella di un prodotto bancario ancora nuovo quale è la linea proposta da Poste Italiane, la strategia di chi si ferma ad autocompiacersi dei propri piccoli miglioramenti nei risultati può rivelarsi perdente. Questa almeno è l’idea dei “postini”, i quali dopo aver acquisito importanti quote di mercato tra la popolazione dei piccolissimi risparmiatori e dei giovani in Italia, ora puntano a consolidare il proprio business anche al di fuori dei confini nazionali attraverso alleanze strategiche, in grado di consentire un’espansione nell’offerta dei servizi e quindi un’ulteriore e progressiva acquisizione di clienti.
Abbiamo visto, nei giorni scorsi, come sia stata definita dalle Poste indiane una graduatoria di partner per il lancio di una carta prepagata nel subcontinente, e come questa graduatoria veda inserita nel novero dei super-favoriti proprio Poste Italiane, forte anche della collaborazione siglata da questa con una tra le banche più importanti del mondo anglofono, HSBC. A prescindere da come andrà questa gara d’appalto, però, la partnership con HSBC ha già dato i propri tangibili frutti per la clientela presente in Italia, in particolare sul fronte del money transfer. Un fronte caldo, se si considera che Poste Italiane annovera tra i propri clienti una percentuale rappresentativa di immigrati.
Ebbene: la notizia che rilanciamo rivela che è già operativa la parte dell’accordo con HSBC che darà ai clienti BancoPosta la possibilità di trasferire denaro in tutto il mondo dai 14.000 uffici postali italiani, sfruttando la capillare diffusione della banca inglese, presente in 88 paesi e in cinque continenti. L’accordo prevede un’ampia gamma di servizi legati al money transfer. Il primo ad essere lanciato sarà quello relativo ai pagamenti internazionali cosiddetti “tradizionali”, i bonifici da conto a conto, ma altri servizi – sempre legati ai metodi di pagamento – sono allo studio e verranno annunciati nei prossimi mesi.