In virtù della loro apparente convenienza e facilità di ottenimento, i prestiti personali online stanno conseguendo un’importante impennata in un contesto di scarsa generosità creditizia. Tuttavia, se è pur vero che molti di questi prestiti rappresentano dei finanziamenti effettivamente competitivi, è altrettanto vero che in altrettanti casi tali crediti si dimostrano particolarmente deludenti, con condizioni ben oltre la media del mercato.
Chi offre prestiti personali online di solito punta sulla situazione di debolezza negoziale da parte del richiedente, proponendo delle linee di credito senza alcuna garanzia, ed estendendo il novero dei potenziali beneficiari anche ai c.d. “cattivi pagatori”, ovvero coloro che hanno avuto dei precedenti problemi con la restituzione di un debito, e si vedono chiuse le porte del credito da parte delle banche “ordinarie”.
Proprio per i motivi di cui sopra in Italia il fenomeno dei prestiti personali online sta acquisendo delle proporzioni sempre più importanti, nella speranza di poter ottenere un finanziamento in tempi rapidi, e senza documentazione giustificativa da presentare a fronte della stessa richiesta.
Come dicevamo, tuttavia, spesso l’apparente convenienza dei prestiti personali è pagata a caro prezzo in sede di restituzione del debito. I finanziamenti online hanno infatti spesso il malus di essere contraddistinti da tassi di interesse piuttosto elevati, spesso non ben esplicitati nelle pagine delle vetrine virtuali delle aziende offerenti. Il nostro consiglio è quindi quello di non affrettare la sottoscrizione di alcuna modulistica, ma prendersi qualche giorno di tempo per comprendere bene quali sono le condizioni economiche e contrattuali del prodotto e – se possibile – confrontarle con quelle dei principali competitors.
Oltre al tasso di interesse, occorre inoltre considerare con grande attenzione l’elenco di spese “accessorie” (ad esempio, il costo di incasso di ogni singola rata) e la presenza o meno di costi particolarmente ingenti (come possono essere gli oneri di istruttoria iniziali – che vengono decurtati dal capitale erogato – o le spese per l’assicurazione vita e impiego).