Le società finanziarie e gli istituti di credito, al fine dell’erogazione di finanziamenti per cassa, chiedono sempre di più rispetto al passato delle garanzie reali; questo significa che, in scia alla stretta creditizia, è sempre più difficile ottenere crediti chirografari, visto che le banche, scottate e travolte dalla bolla dei prestiti senza garanzie, stanno decisamente più attente a concedere finanziamenti e prestiti con la stessa “libertà” del passato. Ebbene, secondo uno studio effettuato nelle ultime ore dalla CGIA di Mestre, alla data dello scorso 31 marzo risultava che le banche, a fronte di 100 euro di credito concesso, hanno richiesto in media ben 29,6 euro di garanzie reali, con un rialzo dell’1,6% rispetto al 31 dicembre del 2008. Ancor peggio le cose vanno se si considerano le società finanziarie, cui fanno capo all’incirca il 12% dei prestiti e dei finanziamenti erogati nel nostro Paese; nel dettaglio, le società finanziarie, sempre alla data del 31 marzo 2009, hanno chiesto per ogni 100 euro di credito erogato garanzie reali pari a ben 46,80 euro con un rialzo del 7,5% rispetto al 31 dicembre del 2008.
L’analisi della CGIA di Mestre, messa a punto elaborando i dati forniti dalla Banca d’Italia, mette in evidenza come da un lato le banche e le società finanziarie abbiano incrementato il loro grado di prudenza nel prestare denaro, mentre dall’altro le famiglie, i lavoratori autonomi ed i piccoli imprenditori hanno pagato il prezzo della crisi con difficoltà crescenti nell’accesso al credito. Secondo Giuseppe Bortolussi della CGIA di Mestre, l’atteggiamento in merito adottato dalle società finanziarie e dalle banche non può ritenersi del tutto giustificabile in scia ai provvedimenti ed alle azioni messe a punto, a sostegno del sistema bancario, sia da parte del Governo, sia da parte della Banca Centrale Europea.
Inoltre, se si analizzano i risultati dell’indagine della CGIA di Mestre a livello territoriale, le cose non solo si complicano, ma lo scenario, in particolar modo al Sud, diventa ancor più preoccupante. C’è infatti una maggiore richiesta di garanzie reali in Regioni come la Puglia, la Calabria, la Basilicata e la Sicilia; questo accade perché in tali aeree sono più elevati i tassi di insolvenza, ma questo, di riflesso, secondo Giuseppe Bortolussi, rischia di far cadere molte famiglie e piccole imprese nelle mani degli usurai.
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