Per i protestati, con la crisi attuale, si sono allentati i vincoli, e ora anche qualche banca, oltre alle finanziarie, inizia a concedere dei prestiti.
Per i protestati, con la crisi attuale, si sono allentati i vincoli, e ora anche qualche banca, oltre alle finanziarie, inizia a concedere dei prestiti, secondo varie soluzioni, anche senza ricorrere alla cessione del quinto, o senza la garanzia della busta paga. Questo per aiutare chi si è trovato in difficoltà non per colpa propria, ma per colpa della crisi, anche se sono finiti nel famigerato Registro Informatico dei Protesti. Una delle garanzie che possono essere offerte, in luogo del quinto, è il TFR, per lavoratori dipendenti o pensionati. Ma per i dipendenti, un’altra soluzione e il prestito delega, ovvero la delega al datore di lavoro, del pagamento delle rate, naturalmente detratto dallo stipendio, per un massimo del 50%.
Tra le soluzioni, può essere utilizzata la fideiussione, con la garanzia di una terza persona che pagherebbe in caso di mancato pagamento da parte del debitore. Questo tipo di garanzia è personale, e il fideiussore diviene così debitore in luogo di chi ha contratto il finanziamento. Poi c’è il prestito cambializzato, con la sottoscrizione delle cambiali, come si faceva una volta, a garanzia del debito. Possono essere sottoscritte al massimo 120 cambiali, e i tassi sono fissi.
Per chi è senza paga invece, la strada è ancora ardua, e le soluzioni veramente poche, a meno non si abbia un immobile da ipotecare o una delle garanzie di terzi già menzionate.