Prestito Multiplo e Maxi di Intesa Sanpaolo

di Gianfilippo Verbani 2


 Quando si parla in generale di prestiti ci si riferisce spesso al prestito personale, ovvero quel prestito per la cui richiesta non occorre presentare un giustificativo di spesa. Con questa tipologia di prodotto, l’istituto creditizio offre una somma di denaro, ad un tasso d’interesse solitamente fisso, che il debitore restituirà secondo un piano rateale costante. Il pagamento delle rate di un prestito personale può avvenire con i classici bollettini di conto corrente postale oppure con addebito diretto sul conto corrente. Eccone due esempi della Banca Intesa Sanpaolo:

Prestito Multiplo
Sei un lavoratore dipendente, anche a tempo indeterminato? Autonomo o pensionato con un’età compresa tra i 18 e i 75 anni? Il prestito è un’offerta rivolta questa fascia di possibili clienti. L’importo finanziabile parte da 2.000 euro a 30.000 euro, rimborsabile in rate mensili. La durata di restituzione varia da 12 a 72 mesi. Per chi non ha disponibilità immediata si può scegliere di iniziare a rimborsare il finanziamento dopo 6 mesi dalla data di erogazione o richiedere il posticipo di una rata all’anno. Il tasso rimarrà bloccato per tutta la durata del finanziamento. Infine prestito Multiplo offre la possibilità di aderire a Monorata: per chi ha prestiti personali presso altri intermediari finanziari ed è in regola con il pagamento delle rate, si può effettuare un consolidamento debiti, ovvero sostituire tutti i debiti con un unico prestito e contare così su un’unica rata.

Prestito Maxi
Si tratta di un finanziamento disponibile in due soluzioni, a seconda della garanzia richiesta: chirografario (non assistito da alcun tipo di garanzia reale – ossia pegno e ipoteca- o personale – ossia fideiussione) o pignoratizio (assistito da pegno su un bene). Il prestito é molto flessibile, si può scegliere di optare per il tasso fisso o variabile (in entrambe le soluzioni). La durata varia da 2 fino a 10 anni. L’importo finanziabile parte da un minimo di 31.000 euro fino ad un massimo di 75.000 Euro, nella versione chirografaria, o di 300.000 euro nella versione pignoratizia.


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