Il 2011 giungerà a conclusione tra qualche mese, portandosi dietro uno scenario davvero negativo per quanto concerne tutti i principali aspetti della vita economico finanziaria della nazione e dell’intero vecchio Continente. Le previsioni sulle riprese economiche, e sull’andamento dei tassi di mercato, sono state disattese più volte, ed è veramente difficile cercare di poter formulare adeguatamente delle previsioni sul prossimo anno.
I tassi di interesse di riferimento nell’area europea sono stati fermi per lungo tempo. Dal mese di maggio del 2009 al mese di aprile 2011, la Banca Centrale Europea ha ritenuto opportuno non ritoccare l’onerosità del denaro dal minimo storico dell’1%. Successivamente, alle prime parvenze, tiepide, di rilancio economico, il board della massima istituzione monetaria dell’eurozona ha dato seguito a due rialzi ravvicinati, di 25 basis points, che hanno condotto il tasso BCE a quota 1,50%.
L’avvento della nuova e drammatica ondata della crisi economica ha poi fatto cambiare strategia alla BCE, che accodandosi a quanto affermato esplicitamente dalla Fed, ha lasciato intendere che non ritoccherà al rialzo i tassi di riferimento per almeno tutto il 2011. Tuttavia, niente esclude che la Banca Centrale, magari sulla scia di qualche dato maggiormente incoraggiante a novembre o a dicembre, possa rilanciare di altri 25 basis points il costo del denaro. Un aumento di simile entità sembra invece scontato per quanto concerne il 2012, per poi giungere a una quota complessiva del 3% entro la fine del 2014.
Per quanto riguarda il più volatile Euribor, fare delle previsioni sembra davvero arduo. È probabile che il costo dell’Euribor a uno, tre o sei mesi possa continuare a crescere anche nel corso dei prossimi mesi, anche se il ritmo di incremento non è attualmente prevedibile. Probabilmente, prima di poter effettuare delle valutazioni più attendibili, occorrerà attendere l’autunno inoltrato. Vi terremo ovviamente aggiornati sulle stime in merito, riportandovi altresi quelle che saranno le principali osservazioni da parte degli istituti finanziari in merito a tali trend.