Il mercato rimane asfittico. Gli istituti vengono incontro alle esigenze dei clienti usando il plafond messo a budget a inizio anno per le ottimizzazioni dei vecchi contratti.
Le dinamiche nel mercato immobiliare hanno presentato negli ultimi anni una serie di cambiamenti che fanno ben sperare per ciò che concerne la possibilità di accendere nuovi finanziamenti in base alla forma più opportuna. Siamo passati da una situazione di incertezza economica, corroborata da una difficoltà generale per ciò che concerneva i costi della liquidità, ad una condizione in cui qualcosa sta leggermente migliorando dal punto di vista finanziario. O quantomeno, dal punto di vista delle strategie che gli istituti mettono in piedi per venire incontro alle esigenze dei loro clienti e dei prosumer.
Nel 2013, durante la prima metà dell’anno, i mutui aventi la surroga come finalità presentavano un differenziale che oscillava dai 50 ai 70 punti base in confronto agli stessi mutui aventi però come finalità l’aquisto di una prima casa.
La bravura delle banche è stata quella di abolire quasi totalmente questo spread, lasciando differenze massime nel range che va dai 10 ai 20 punti base. Nel contempo, diversi istituti hanno iniziato a spingere, con iniziative di comunicazione ad hoc, la propria offerta mutui aventi la surroga come finalità. Tali finanziamenti infatti danno alla banca la possibilità di inglobare la clientela di elevata qualità con un profilo di rischio molto minore rispetto alla media, dal momento che il nuovo mutuatario espone nella totalità dei casi una storia di corretto rimborso di un finanziamento in corso di ammortamento che presentava un pagamento mensile di importo superiore rispetto alla nuova rata del mutuo di surroga.Gli ultimi mesi dell’anno sono dunque favorevoli per l’ottimizzazione dei vecchi contratti? Si, perché molti istituti hanno scelto di utilizzare il plafond messo a budget a inizio anno per i mutui e, di fronte a un mercato immobiliare asfittico, lo stanno facendo mediante la surroga.