Quali sono le banche più solide a maggio 2017?

di Daniele Pace Commenta


Dopo il fallimento di alcune banche e l’entrata in vigore del bail-in, la direttiva europea attraverso agli istituti di credito viene concessa la possibilità di operare prelievi forzosi ai depositi privati superiori a 100.000€, la paura degli italiani è aumentata in modo inversamente proporzionale alla fiducia negli istituti di credito.

Per questo motivo, oggi più che mai diventa sempre più importante capire a quali banche conviene affidare i propri risparmi per salvaguardare il proprio denaro e non andare incontro a spiacevoli sorprese. Seppur ad un occhio inesperto le banche possano sembrare tutte uguali, nei fatti sono estremamente diverse.

Al fine di fare chiarezza, a fine dell’anno scorso, l’Università Bocconi di Milano ha condotto un’importante ricerca per Corriere Economia atta ad individuare le banche più solide, attraverso l’analisi dei tre indici di patrimonializzazione Cet1, Tier1 e Total Capital Ratio. Tenendo presenti i minimi standard stabiliti dalla Banca Centrale Europea, sono dieci gli istituti di credito nazionali più solidi: Intesa San Paolo, UBI Banca, Banco Popolare, Credem, Bpm, Mps, Bper, Credito Valtellinese, Banca Carige e Unicredit.

I dati di marzo di quest’anno confermano lo studio di fine anno. Più specificatamente, a marzo 2017 il comparto bancario ha segnato un confortante e positivo rialzo complessivo del 2,7%. Guadagnando +4,4% Unicredit supera Intesa San Paolo, che a sua volta cresce del 2,4%. In rialzo anche UBI Banca +3,5%, Banco Bpm +3,3% e Banca Mediolanum +1,4%. In ripresa anche gli isitituti di credito europei: Société Générale guadagna il 2,5%, Deutsche Bank +1,8% e Bbva +1,6%.

La classifica dell’Università Bocconi è un’ottima guida per capire dove è più conveniente e sicuro mettere i nostri risparmi. È chiaro che, come ogni ricerca, è soggetta ad un margine di errore, anche se resta comunque un punto di riferimento molto affidabile per tutti coloro che vogliono far luce su questa spinosa questione. In linea di massima consigliamo di affidarvi a istituti di credito di grandi dimensioni e monitorare costantemente l’andamento del titolo azionario della vostra banca o di quella a cui vorreste affidare i vostri risparmi.

Per completezza è comunque importante sottolineare che, in caso di fallimento della banca, i soggetti esposti ad un maggior rischio non sono i singoli correntisti, ma gli azionisti, gli obbligazionisti e tutti coloro che hanno un conto corrente con una disponibilità maggiore a 100.000€, soglia al di sotto della quale non è possibile applicare il bail-in. Vengono invece tutelati i debiti commerciali, fiscali e quelli verso i dipendenti; il contenuto delle cassette di sicurezza; i titoli in conti deposito; le passività interbancarie e quelle garantite.