Nel 2014, si è scesi a 5,8 annualità, vuol dire che per comprare una casa è necessario impiegare almeno 6 stipendi all'anno.
Per la felicità degli acquirenti i prezzi delle case continuano a scendere rispetto al 2010, ma la caduta degli ultimi anni ha subito un rallentamento. Facciamo una panoramica della situazione grazie a Mutuionline che usa per la sua elaborazione le fonti Istat.
Un meno 11,5% rispetto al 2010 è il segno che i prezzi delle case sono in discesa: meno 0,8% nell’ultimo trimestre del 2014 rispetto a quello precedente e meno 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2013 (fonte Istat).
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Le nuove tendenze del mercato suggeriscono così uno spostamento dei parametri che un tempo abbiamo usato per misurare la capacità di spesa di coloro che si apprestano a comprare. Consideriamo ad esempio il reddito: quanti anni di stipendio sono necessari per acquistare casa e quanti ne servivano invece più di dieci anni fa?
Una risposta plausibile a questa domanda molto particolare la fornisce una ricerca dell’Ufficio Studi di Tecnocasa che ha messo a confronto i dati raccolti a giugno 2014 dalle sue agenzie affiliate in dieci grandi centri d’Italia. In pratica confronta il costo di un immobile usato di media qualità e di 65 metri quadri con le retribuzioni contrattuali annue per dipendente tratte dalla banca dati Istat. Senza tenere conto delle altre spese che un lavoratore deve sostenere si immagina che i soldi dello stipendio siano usati soltanto per acquistare l’immobile.
Le rilevazioni dicono che se nel 2004, periodo di auge dei prezzi delle case, erano necessarie in media 7,8 annualità di stipendio per acquistare una casa, dieci anni dopo, nel 2014, si è scesi a 5,8 annualità.
Milano è la città dove gli acquirenti hanno maggiore potere di acquisto, con 7,9 annualità di stipendio rispetto alle 11,1 del 2004: ben 3,2 annualità in meno in dieci anni.