Approvata la manovra, restano alcuni nodi da sciogliere, tra cui quello stranieri sul Reddito di Cittadinanza. Sono state trovate le coperture, ma ora servono i decreti di attuazione, attesi tra una quindicina di giorni.
C’è però una bozza, diffusa dall’Ansa, su quello che è stato il cavallo di battaglia del M5S in campagna elettorale. Ma ci sono ancora dei dubbi sull’inclusione degli stranieri. Per il momento ci sono solo quelli con permesso di soggiorno da molto tempo.
La bozza
Il reddito di cittadinanza partirà “a decorrere dal mese di aprile 2019”, con i primi assegni che dovrebbero partire “dal mese successivo a quello della richiesta”. Si percepirà per massimo 18 mesi, “rinnovabili”. Si dovranno rispettare alcuni requisiti, coinvolgendo tutta la famiglia, seguendo due diverse strade, il “Patto di inclusione sociale” o il “Patto per il lavoro”. Diversa la situazione per chi ha bambini sotto i 3 anni e figli disabili.
Si dovrà sostenere un colloquio per la valutazione “dei bisogni del nucleo familiare”, e chi percepisce il reddito dovrà accettare almeno uno dei tre lavoro proposti dai centri impiego. Qui scatterebbe il primo obbligo, ma ci sarebbe anche il primo problema. In alcune aree infatti, trovare tre proposte di lavoro è molto difficile. L’Isee della famiglia non deve superare i 9.360 euro e il patrimonio immobiliare non deve essere superiore ai 30mila euro.