Molti, negli anni passati, hanno lavorato per la Pubblica Amministrazione con dei contratti co.co.co. e ora, fortunatamente si trovano invece sotto contratti a tempo indeterminato, ma hanno l’esigenza di ricongiungere le contribuzioni versate in due gestioni che sono separate. Una era gestita dall’Inpdap, ora confluita in Inps, e l’altra da Gestione Separata. Per chi si trova in questa situazione, non è possibile utilizzare la ex legge 29/1979, che non ha efficacia per la Gestione Separata ed è onerosa.
Da usare invece, è la Totalizzazione ex Dlgs. 42/2006 con cui quindi ricalcolare l’assegno pensionistico. Il vantaggio inoltre, è che non vi saranno differenze e il vostro assegno sarà identico e non diminuito, basato sul calcolo contributivo.
La seconda possibilità è quella di andare in pensione seguendo il regolamento della riforma Monti Fornero, e in particolare l’articolo 24 della Legge 214 del 2011. Qui è applicata la possibilità del cumulo gratuito secondo l’articolo 1, al comma 239 della Legge 228/2012 che fu riformata nella legge di stabilità 2017. Non è un cumulo del tutto gratuito, ma si potrà comunque avere la ricongiunzione in pensione, riuscendo a sfruttare tutti gli anni di versamento, purché non contingenti, ma comunque cumulabili da entrambe le gestione anche se non sufficienti per arrivare al limite minimo.