La numero uno della Banca centrale della Russia, ovvero Elvira Neabiullina, ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto importanti nel corso delle ultime ore. Ovvero, ha messo in evidenza come al momento la soluzione migliore per la nazione è quella di puntare su una politica monetaria che possa scongiurare il rischio che si verifichi un incremento impossibile da controllare dell’inflazione.
Ecco spiegato il motivo per cui, di riflesso, serve che venga predisposto tutto ciò che serve per affrontare un periodo, che sarà decisamente contenuto, con un tasso molto alto. In caso contrario, si sarà sempre alla ricerca di arrivare all’inflazione e mantenere ad un livello alto i tassi. Serve, insomma, che l’economica russa riceva un adattamento dal punto di vista strutturale, che non può più attendere.
Quindi, è bene mettere in evidenza come la banca centrale ha già portato a termine un raddoppio del tasso di interesse di riferimento, che è arrivato al 20% alla fine dello scorso mese di febbraio. Una misura che si è resa inevitabile come risposta all’Occidente e alla prima parte di sanzioni che sono state inflitte alla Russia per via dell’invasione in Ucraina. L’8 aprile scorso, invece, la Banca centrale russa ha preso una decisione per diversi tratti inaspettata, dal momento che ha ridoto il tasso di interesse al 17%, abbassandolo quindi di tre punti percentuali.
Dando uno sguardo al calendario degli affari, ecco che la prossima riunione del consiglio direttivo della Bank of Russia si dovrebbe svolgere il prossimo 29 aprile. Ebbene, in quell’occasione potrebbe verificarsi un’altra scelta simile a quella dello scorso 8 aprile, con un ulteriore decremento del tasso di riferimento.
L’obiettivo della Nabiullina, infatti, è quello di cercare di ridurre il tasso chiave in maniera molto più veloce. La Russia sta cercando di realizzare un terreno fertile per cercare di favorire un incremento della disponibilità di credito da destinare all’economia.
Certo, da un lato va detto che l’inflazione in Russia ha toccato dei livelli che erano stati raggiunti solamente nel 2002. D’altro canto, la Banca centrale ha già messo in evidenza come non farà alcun tentativo per abbassare il tasso di inflazione, soprattutto per via del fatto che, in questo modo, le imprese dovranno cercare di adeguarsi. Stando sempre alle dichiarazioni della Nabiullina, pare che il picco di inflazione che imperversa in Russia attualmente è provocato dalla bassa offerta e non, invece, dall’alto tasso di domanda.