L’Istat rilascia i dati sull’occupazione nel terzo trimestre, e non sono positivi. L’Italia perde 52mila posti di lavoro in confronto al secondo trimestre, anche se il saldo annuo è positivo per 147mila posti, in confronto al dato dell’anno precedente.
A fare le spese del calo sono i contratti a tempo indeterminato per i dipendenti, che scendono nel trimestre dello 0,7%, e soprattutto dell’1,5% rispetto all’anno scorso. Questo è pari a 222mila posti di lavoro.
I dati
Il dato sulla disoccupazione comunque diminuisce di mezzo punto percentuale, scendendo al 10.2%, rispetto al secondo trimestre dell’anno. Anche su base annua c’è una riduzione dell’1,2%. Stabile il tasso di occupazione che non varia, rispetto all’anno scorso, sul 58,7%.
I dati vanno visti in base a quelli che sono i fattori che determinano le statistiche, e come scrive nella sua nota l’Istat: “Sono dinamiche congiunturali del mercato del lavoro che riflettono il calo dei livelli di attività economica rilevato nello stesso periodo, con una flessione del Pil (-0,1%), dopo quattordici trimestri di espansione. Con riferimento all’input di lavoro, nonostante la flessione congiunturale del Pil, nel nostro Paese si rileva una crescita delle ore lavorate sia su base congiunturale (+0,5%) sia in termini tendenziali (+1,2%).”