L’evoluzione della specie, parafrasando la celeberrima teoria di Darwin, ha fatto in modo che i soggetti più adatti sopravvivessero a quelli meno reattivi. Come è stato possibile tutto ciò? Attraverso una serie di mutazioni che i primi hanno saputo mettere in atto, mentre i secondi non sono stati in grado di fare. Ci è venuto in mente questo concetto per spiegare al meglio l’evoluzione della carta Sella Money ricaricabile no cost, nata come prepagata “monstre” (ha un plafond di 12mila euro a fronte dei 3mila di una PostePay, per il resto sostanzialmente identica) e trasformatasi poi in una Carta Conto, una Carta IBAN grazie alla semplice dotazione delle coordinate bancarie.
Basta un IBAN, infatti, per aggiungere ad uno strumento che fino a ieri consentiva “solo” acquisti sul circuito VISA Electron e ricariche gratuiti, di darvi accesso anche all’accredito dello stipendio, alla possibilità di ricevere e disporre bonifici in Italia e all’estero, di prelevare denaro allo sportello (commissione unitaria di 1,50 euro), di trasferire liquidità dalla carta verso altre carte intestate ad altri soggetti (qui la commissione è di 1 euro per chi effettua l’operazione via internet e 2,50 euro per coloro i quali utilizzano lo sportello).
Certo: l’evoluzione sembra aver dato vita ad uno strumento ibrido che non è né la migliore delle carte prepagate possibili (per i costi, che le concorrenti abbattono ai minimi termini) né la migliore delle Carte IBAN sul mercato. Però è sicuramente la migliore soluzione per chi cerca uno strumento flessibile, comunque economico e ben “linkato” alla struttura di home banking allestita da Banca Sella. Per l’operatività online è però necessario possedere il dispositivo token @pritisella, un piccolo apparecchio elettronico che genera una password “usa e getta” che rende maggiormente sicura ciascuna operazione: costa 3 euro all’emissione, più 1,50 euro al trimestre di “penale” per chi non accede almeno tre volte al sito www.sella.it nel periodo in oggetto.
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