Le banche, e ancor di più i circuiti di pagamento, sono agenti attivi da tempo molto impegnati nell’innalzamento del livello di sicurezza degli strumenti di pagamento elettronico. Basti pensare che è in corso una grande campagna di sostituzione delle carte di pagamento, che stanno rapidamente diventando (e lo può constatare ciascuno di noi) “a microchip” dopo che per anni ci si era accontentati, ritenendo (a ragione, smentita poi dall’evoluzione delle tecnologie che consentono le frodi) che fosse un livello di sicurezza sufficiente, di soluzioni a banda magnetica.In più, le banche aderenti al Consorzio PattiChiari hanno deciso di allestire qualche genere di sistema di informazione (ognuna ha scelto quello che ha ritenuto più adatto alla clientela) che avvisa dell’utilizzo dello strumento in modo che il risparmiatore possa sempre sapere se si sta effettuando una transazione fraudolenta o se invece, in effetti, la spesa è stata effettuata in maniera regolare da lui stesso.
Ogni volta che il sistema di monitoraggio e controllo messo in opera dalla banca ravvisa delle operazioni “anomale” (per importo rilevante, frequenza o dislocazione geografica del prelievo…), esso invia una comunicazione al cliente via SMS o e-mail. Inoltre, nel caso in cui un cliente chieda il rimborso di un addebito errato o non autorizzato sulla carta, se la banca aderisce a PattiChiari è garantito che si possa contare su tempi certi e veloci di risposta: è previsto infatti un termine temporale perentorio di 15 giorni lavorativi per il rimborso, che scatta a partire dal momento in cui vengono presentati alla banca tutti i documenti di denuncia che questa richiede.
Certo, è bene che il cliente segua alcuni accorgimenti onde evitare che tutto quanto allestito dalla banca per la sua sicurezza si riveli inefficace: le carte sono da custodire con la massima cura, memorizzando i relativi PIN senza trascriverli ma soprattutto senza conservarli insieme alla carta collegata (facciamo un bell’esercizio di memoria!); quando è previsto, la carta è da firmare sul retro appena la si riceve; è bene, infine, fare in modo che nessuno possa vedere e memorizzare il PIN quando lo si digita.