Le somme erogabili attraverso un prestito vitalizio ipotecario saranno calcolate sulla base del valore stimato dell'abitazione e a queste ultime verrà applicato un certo tasso, che produrrà interessi capitalizzati ogni anno.
E’ arrivato proprio in questi giorni il primo sì da parte della Camera nei confronti del nuovo prestito vitalizio ipotecario, istituto bancario in attesa di essere riformato attraverso una proposta di legge. E’ possibile quindi che il prestito vitalizio diventi una soluzione comune e molto diffusa anche per i cittadini italiani che vogliono ottenere una rendita dalla propria casa.
> La Camera approva il ddl sul prestito vitalizio ipotecario
Il prestito vitalizio ipotecario è infatti una particolare tipologia di prestito in cui le banche o gli istituti di credito concedono un prestito a clienti che abbiano una età superiore ai 60 anni, erogando somme che non dovranno essere rimborsate fino al momento della successione. A differenza dei mutui ipotecari, infatti, nel prestito vitalizio non si prevedono rate con scadenza mensile.
> Le tasse e le clausole contrattuali del nuovo prestito vitalizio ipotecario
Sulla casa in oggetto, scelta come pegno, viene sì iscritta una ipoteca ma il rimborso anche nel nuovo disegno di legge sarà un onere che ricadrà solo sulle spalle degli eredi. Le somme erogabili attraverso un prestito vitalizio ipotecario saranno calcolate sulla base del valore stimato dell’abitazione stessa, e a queste ultime verrà applicato anche un tasso di interesse, che produrrà interessi capitalizzati ogni anno.
L’obbligo del rimborso del prestito scatterà solo al momento della successione. A questo punto gli eredi avranno davanti a loro tre diverse opzioni:
- rimborsare il prestito entro un certo periodo
- mettere in vendita l’immobile per ripagare la banca
- affidare l’immobile alla banca per la vendita.
La nuova legge prevede una tutela dei possibili acquirenti degli immobili oggetto di prestito anche in caso di contenzioso.