Spread bassi per i mutui ancora per poco

di Gianfilippo Verbani Commenta

Gli istituti di credito per il prossimo anno si guarderanno bene da applicare piccoli spread ma applicheranno lo spread in relazione al loan to value.


 Nel corso del 2007 e del 2008, proprio all’ inizio della crisi economica, la richiesta di un mutuo poteva contare su uno spread molto basso, che rendeva per i clienti praticamente identico richiedere un mutuo all’ 80 per cento del valore o uno al 50 per cento.

Per spread si intende quel differenziale esistente tra i rendimenti dei BTP e quelli dei Bund tedeschi. Questa epoca tuttavia è lontana e il 2015 dei mutui punterà su formule di finanziamento innovativo e tassi che rimarranno bassi e convenienti.Verso un possibile calo degli spread e del costo dei mutui

Gli istituti di credito per il prossimo anno si guarderanno però bene da applicare piccoli spread ma applicheranno lo spread in relazione al loan to value, cioè all’ ammontare del  credito richiesto. Coloro che chiederanno un mutuo più alto del 50 per cento del valore dell’ immobile risparmiano circa il 50 per cento rispetto a coloro che lo chiederanno all’ 80 per cento. Con questa politica dello spread il tasso può infatti oscillare tra l’ 1,9 per cento nel primo caso e il 2,4 per cento nel secondo caso.

Spread più basso per chi chiede mutui di importo inferiore

In generale per il prossimo anno si prevede una riduzione della differenza tra il valore massimo e il valore minimo del tasso di interesse praticato, in modo tale da garantire anche alle famiglie con problemi di liquidità l’ accesso al mutuo e di permettere alle banche di non erogare mutui sottocosto.

Nel corso del 2015 ci sarà una maggiore erogazione di credito da parte delle banche, che approfittano del margine sui profitti dei titoli di stato, mentre la clientela ancora una volta si rivolgerà alle surroghe al fine di ottenere una maggiore convenienza sui tassi di interesse.