Standard and Poor’s abbassa il rating dell’Italia a BBB-

di Gianfilippo Verbani Commenta

Dopo l'ultima revisione dell'affidabilità italiana il nostro Paese raggiunge lo stesso livello della Bulgaria e della Romania. E si trova ad un passo dal livello più basso.


 Dall’estero, dalle sedi oltreoceano, arrivano notizie non troppo buone per l’Italia. L’agenzia di rating internazionale Standard and Poor’s ha infatti abbassato ulteriormente il merito di credito dell’Italia, la quale si trova al momento a confrontarsi con un giudizio pari a BBB- da un precedente BBB, con outlook oltretutto negativo. 

Standard and Poor’s conferma il rating dell’Italia ma l’outlook resta negativo

Dopo l’ultima revisione dell’affidabilità italiana il nostro Paese raggiunge lo stesso livello della Bulgaria e della Romania. E si trova ad un passo dal livello più basso, quello del maggiore rischio e del giudizio “spazzatura“.

Fitch e Standard and Poor’s promuovono il rating di Grecia e Spagna

Dall’estero gli analisti di Standard and Poor’s fanno sapere che in linea generale hanno compreso e apprezzato gli sforzi di Renzi in merito al Jobs Act ma temono che le misure intraprese non riusciranno a creare occupazione nel breve periodo. Da qui la revisione del merito e la modifica dell’outlook, che, almeno in precedenza era tarato su un giudizio di stabilità.

La disoccupazione, inoltre, potrebbe portare la situazione italiana a peggiorare fino a quando non si arriverà ad un livello di effettiva ripresa.

Ma perché questa ennesima bocciatura? I rappresentanti dell’agenzia di rating rispondono serafici che

un forte aumento del debito, accompagnato da una crescita perennemente debole e bassa competitività, non è compatibile con un rating BBB, secondo i nostri criteri

ragione per cui era necessario un declassamento di merito. Per la crescita e l’occupazione in Italia si dovranno ancora aspettare i decreti attuativi, ma questi saranno forse resi più blandi dall’opposizione politica.