La nuova politica sull’immigrazione da parte del governo dovrebbe consentire di risparmiare fino a 500 milioni l’anno in media. Ne parla il Ministero dell’Interno in due commi del testo “misure di razionalizzazione della spesa per i centri per l’immigrazione”.
Non si tratta di una stesura definitiva, perché la Manovra è ancora in corso d’opera, sugli ultimi dettagli.
La nuova politica
Questo governo ha deciso di invertire la rotta in materia di immigrazione, a partire dai centri per l’immigrazione, che saranno riformati. Vi è infatti un’inversione di tendenza anche del fenomeno migratorio, dopo i blocchi dei porti e la riorganizzazione con l’Unione Europea dell’accoglienza.
“Dalle misure connesse all’attivazione, locazione e gestione dei centri di trattenimento e di accoglienza per stranieri irregolari dovranno derivare risparmi per un ammontare almeno pari a euro 400 milioni nel 2019, a euro 550 milioni nel 2020 e a euro 650 milioni a decorrere dall’anno 2021”.
Questo in sintesi quanto scritto dai tecnici che stanno elaborando la manovra.
Chiaramente si tratta di una politica che ha destato tantissime polemiche, anche in Europa. Ma l’Italia era anche il paese più esposto, rispetto agli altri, al fenomeno, e il carico sul paese è stato quasi tutto sopportato senza aiuti europei.
Seppur molto discusso, il blocco dei porti ha consentito di mettere l’Europa di fronte a delle responsabilità che prima rifiutava.