Conto corrente, quanto mi costi! Adusbef denuncia: “300 euro all’anno”

 Italia terza nelle classifiche OCSE per pressione fiscale (senza contare il peso del sommerso); Italia penultima alla voce “giovani e lavoro”, sempre secondo gli stessi rilevatori; Italia in testa in un’altra classifica che certo è poco edificante: quella del costo del conto corrente. Secondo una denuncia di Adusbef, associazione dei consumatori, il conto corrente costa troppo agli italiani: si parla di una media di -quasi- 300 euro, ossia 4 volte più dei sudditi di Sua Maestà, 3 volte tanto quanto pagano i tedeschi e circa il doppio di quanto richiesto nella vicina Francia. Non sono dati campati per aria o sparate che fanno clamore, bensì Adusbef cita un’autorevole fonte: il primo rapporto del commissario UE al Mercato interno, Barnier.

Conti correnti: Codacons chiede intervento Antitrust

 E’ tornata in auge, nel nostro Paese, la questione inerente i costi elevati dei conti correnti. La Commissione Europea, in merito alle disparità di costo tra un Paese Ue e l’altro, sembra fermamente intenzionata ad aprire un’inchiesta e andare fino in fondo, mentre l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, con un comunicato ufficiale ha bollato come errati i dati Ue che non tengono conto del fatto che in Italia molti conti correnti sono a pacchetto e costano meno della metà, in media, rispetto ai costi indicati dal Commissario Ue al Mercato Interno. Chi ha allora ragione? Ebbene, sul tema anche il Codacons è tornato alla carica nell’invitare l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (Antitrust) ad avviare un’indagine analoga a quella avviata dall’Ue. Secondo il Codacons gli utenti bancari nel nostro Paese, contrariamente a quanto afferma l’ABI, sono sia vessati, sia spremuti come limoni, ragion per cui l’Associazione, una volta rilevate le scorrettezze, chiede altresì multe a carico delle banche italiane.

Finanziamento PMI: Abi e Cdp firmano terza convenzione

 Continua il sostegno stabile per la crescita delle piccole e medie imprese da parte dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, e della CDP, Cassa Depositi e Prestiti. ABI e CDP, in accordo con una nota emessa proprio dall’Associazione Bancaria Italiana nella giornata di ieri, hanno infatti firmato la terza convenzione con l’obiettivo di portare avanti misure in grado di sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese ed anche la crescita economica che nel nostro Paese è già in atto. In particolare, per finanziare lo sviluppo delle PMI ABI e CDP hanno convenuto per assicurare un “Plafond Stabile” unitamente ad un arricchimento delle scadenze attraverso l’istituzione del plafond a 10 anni dopo quelli a 3, 5 e 7 anni. In linea con quanto reso noto dalla Cassa Depositi e Prestiti nei mesi scorsi, il plafond complessivo ammonta a sostegno delle imprese in ben otto miliardi di euro.

Conti correnti: ABI smentisce dati Ue

 Secondo quanto dichiarato da Michel Barnier, il Commissario Ue al mercato interno, in Italia il costo medio dei conti correnti si aggirerebbe sul livello dei 246 euro, ma l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, con un comunicato ufficiale ha reso noto nella giornata di ieri, giovedì 16 dicembre 2010, come i dati della Commissione europea siano errati. Secondo l’ABI, infatti, il costo medio annuo di un conto corrente in Italia è pari a 116 euro, ovverosia meno della metà di quanto riporta e sostiene per il nostro Paese l’Unione Europea. Chi ha quindi ragione? Ebbene, al riguardo proprio l’Associazione Bancaria Italia ha fornito i numeri legati al costo reale di un conto corrente nel nostro Paese, sottolineando innanzitutto come si debba tener conto, cosa che non è stata fatta, di come si faccia banca in maniera diversa al giorno d’oggi in Europa da un Paese all’altro; inoltre, il costo medio di 116 euro, rilevato dall’ABI in funzione dei vari profili di utilizzo, è praticamente identico al costo medio di 114 euro rilevato per il nostro Paese dalla Banca d’Italia.

Home banking: più contrasto ai crimini informatici

 In futuro in Italia sarà ancora più incisivo il contrasto ai crimini informatici nell’ambito sia dei servizi di home banking, sia in quelli legati all’utilizzo del “denaro di plastica”, ovverosia Bancomat, carte prepagate e carte di credito. Questo grazie ad un accordo che, secondo quanto reso noto nella giornata di ieri dall’ABI, è stato siglato dall’Associazione Bancaria Italiana con la Polizia Postale, e che ha una durata di tre anni. Polizia e banche, quindi, rafforzano nel nostro Paese la collaborazione nella lotta ai “cyber criminali” che sono purtroppo sempre più strutturati ed in grado di agire non solo su scala nazionale, ma anche transnazionale. L’accordo, tra l’altro, porterà ad attivare un canale di scambio informativo sui fenomeni delittuosi al fine di poter agire tempestivamente anche al fine di prendere con rapidità le dovute contromisure ed azioni difensive.

Mutuo Eurirs ed Euribor, il momento rimane propizio

 Come si stanno muovendo sul mercato i tassi di interesse di riferimento con cui nel nostro Paese vengono agganciati i mutui a tasso fisso ed a tasso variabile? Ebbene, attualmente il costo del denaro è tale che rispetto alla media storica, e comunque quella degli ultimi dieci anni, ovverosia dall’introduzione dell’euro, l’acquisto di una casa con un mutuo rimane un’operazione conveniente. Questo “grazie” alla crisi finanziaria ed economica che ha fatto crollare i tassi interbancari, a partire dall’Eurirs, quello sui mutui fissi, che sulla scadenza a cinque anni si attesta attualmente attorno al 2,30%; anche l’Euribor, il tasso di indicizzazione dei mutui variabili, sulla scadenza ad un mese rimane basso attorno allo 0,81%. Questi valori di mercato sono frutto sia della decisione della Bce, la Banca centrale europea, di lasciare inchiodati i tassi di riferimento nell’Eurozona all’1% oramai da molti mesi; ma ad influire è anche la congiuntura macroeconomica che, con l’esclusione della Germania, in molti Paesi dell’area euro è ancora stagnante e spesso traballante come la Grecia e l’Irlanda.

Banche e Basilea III, gli Istituti di credito italiani sono pronti

 In Italia il sistema bancario è pronto sia a rispettare, sia a adeguarsi alla nuova regolamentazione di Basilea III. A dichiararlo nei giorni scorsi è stato Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in concomitanza con “Basilea3–dopo Seul”, un incontro promosso dall’Associazione nel corso del quale è stato fatto il punto sia sull’evoluzione del quadro normativo, sia sui nuovi requisiti patrimoniali che gli standard di Basilea richiedono agli Istituti di credito; nel corso dell’incontro, inoltre, sono state analizzate, sempre in merito ai nuovi criteri, le ricadute sull’economia, i relativi criteri di applicazione su scala mondiale, nonché le conseguenti modifiche allo scenario regolamentare. Nello stesso tempo il Direttore dell’ABI ha comunque colto l’occasione per sottolineare come, a fronte della condivisione dell’obiettivo della stabilità con Basilea III, si debba andare a limitare l’impatto sulla crescita delle nuove misure in modo tale che si possa rimanere, nel sostegno all’economia nazionale, vicini alle imprese ed alle famiglie.

Banche: rapine allo sportello sempre meno frequenti

 Nei primi sei mesi del corrente anno le rapine in banca sono scese del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in virtù del fatto che i “colpi” messi a segno dai malviventi sono stati 758, nel periodo gennaio-giugno 2010, rispetto agli 883 dei primi sei mesi dello scorso anno; contestualmente al calo delle rapine anche il bottino medio portato via dai malviventi è sceso del 10,5%; il Centro di ricerca dell’Associazione Bancaria Italiana sulla sicurezza, inoltre, ha rilevato come l’indice di rischio, ovverosia il numero di colpi per ogni cento sportelli bancari presenti in Italia, sia sceso al valore di 4,5, ovverosia sui minimi degli ultimi 20 anni. ll calo delle rapine nel primo semestre 2010 conferma la tendenza dell’intero 2009, quando rispetto all’anno precedente c’era stato un calo dei colpi in banca pari a ben il 19%.

Banche: tempo di austerità anche per l’ABI

 A valere sul budget 2011, il Comitato esecutivo dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha dato mandato sia al Direttore generale, sia al Presidente, per mettere a punto un piano di riorganizzazione rientrante in una scelta di austerità che, tra l’altro, avrà ricadute anche sul personale e comunque nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di ristrutturazione e di riorganizzazione. A darne notizia in data odierna, mercoledì 17 novembre 2010, con una nota ufficiale, è stata proprio l’Associazione Bancaria Italiana dopo che il suo Comitato esecutivo ha esaminato prima ed approvato poi sia il Piano 2011, sia il relativo budget. Il piano, che rientra nel programma di presidenza a valere sul biennio 2010-2012, consta delle azioni che saranno messe in atto dall’Associazione Bancaria Italiana nei confronti delle istituzioni, la pubblica amministrazione, le famiglie e le imprese. Il target è quello che prevede nel 2011 un azzeramento del deficit a fronte di un forte efficientamento ed una forte modernizzazione; il tutto sempre e comunque mantenendo prioritario il sostegno alla crescita ed allo sviluppo del nostro Paese. 

Fondo solidarietà mutui: domanda da presentare in fretta

 A causa delle risorse limitate associate alla misura, le famiglie in possesso dei requisiti per accedere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa farebbero bene ad affrettarsi nel presentare la domanda. A farlo presente è il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, in vista dell’apertura dei termini per la presentazione delle istanze che sono fissati per lunedì prossimo, 15 novembre 2010. Con il Fondo solidarietà sui mutui prima casa, lo ricordiamo, il titolare di un mutuo per la prima casa può ottenere la sospensione delle rate del mutuo per un periodo pari a ben 18 mesi; il piano di ammortamento si allungherà, rispetto alla durata originaria, di 1,5 anni, ma a differenza della moratoria a carico del mutuatario non matureranno interessi sulla quota di debito residuo spostato in avanti. Gli interessi sul debito congelato e messo in coda al piano di ammortamento, infatti, vengono coperti senza oneri a carico del mutuatario proprio dal Fondo di solidarietà fino, chiaramente, all’esaurimento delle risorse stanziate.

Accesso al credito: alleanza Abi-Commercialisti-Unioncamere

 Al fine sia di aumentare la capacità di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, sia di acquisire, da parte delle banche, maggiori informazioni finanziarie sulle PMI, nei giorni scorsi a Napoli l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, Unioncamere ed il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili hanno sottoscritto un importante protocollo d’intesa che permetterà di far accrescere e di potenziare i comportamenti virtuosi nelle relazioni che intercorrono tra banca ed impresa. Trattasi, nello specifico, di una importante iniziativa pilota con la quale si punta a identificare una figura che, autonoma ed indipendente rispetto alle parti interessate, ed in possesso dei necessari requisiti di professionalità e di onorabilità, fornisca informazioni finanziarie aggiuntive in quello che, in materia di accesso al credito, risulta essere il normale processo di valutazione da parte del sistema bancario.

Accordo Banche-Bancomat, taglio alle commissioni

 Parafrasando il titolo di un celebre film, “Anche i risparmiatori, ridono”. Succede quando il mercato si impegna a “fare il mercato”, prestando attenzione a logiche concorrenziali che forse non sono amiche degli istituti che le applicano, ma se non altro favoriscono una competizione tra le parti a tutto vantaggio della clientela, altrimenti costretta o ad adeguarsi allo stato delle cose oppure a rinunciare al proprio impegno economico rispetto a quella particolare situazione. La buona notizia di oggi, che poi in realtà è una novità di giorni scorsi, è rappresentata dal fatto che un accordo di riduzione dei costi di commissione sottoscritto tra ABI, associazione delle banche italiane, e Consorzio Bancomat è stato accettato dall’Antitrust, autorità di vigilanza che si è incaricata di stabilire la correttezza dei parametri sottoscritti nell’accordo stesso.

Fondo di solidarietà mutui: le banche (per ora) rifiutano le richieste

 Le famiglie italiane in difficoltà con il pagamento della rata mensile del mutuo devono ancora purtroppo aspettare prima di poter far leva, nel rispetto dei requisiti richiesti, sulla misura inerente il Fondo di solidarietà per i mutui sulla prima casa. In accordo con quanto denuncia il Sunia, il Sindacato degli Inquilini, per il momento tale misura, in assenza della nomina del cosiddetto Gestore, è infatti in tutto e per tutto un bluff visto che gli Istituti di credito stanno respingendo le richieste, peraltro verbali, di accesso alla misura da parte delle famiglie in difficoltà. Il Fondo di solidarietà sui mutui, lo ricordiamo, è partito lo scorso 2 settembre 2010 ma solo formalmente visto che ancora la misura non è pienamente operativa come si evince tra l’altro visitando l’apposita pagina Web del sito Internet del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro dove ancora non è stata messa a disposizione online la relativa modulistica.

Finanziamenti PMI: via libera al Fondo, 1.2 miliardi d’ossigeno

 Boccata d’ossigeno per le piccole e medie imprese (PMI) dello “Stivale”, spina dorsale del nostro settore produttivo che negli ultimi due anni ha dimostrato più di qualche difficoltà in conseguenza della crisi economica: il problema, nella maggior parte dei casi, si è manifestato a causa di ritardi nei pagamenti da parte dei colossi clienti e, contestualmente, nella stretta al credito accordato dalle banche; una tenaglia che ha rischiato di stritolare il comparto e, con esso, soffocare il neonato (la ripresa) nella culla di logiche di attenzione e prudenza. Con il via libera, giunto nel finale della scorsa settimana dalla Banca d’Italia, alla Società di Gestione del Fondo Pmi, di cui è stato approvato anche il regolamento, la situazione per la piccola e media imprenditoria nazionale comincia a volgere verso il sereno.