Moratoria debiti PMI: domande entro il 30 giugno 2010

 C’è tempo fino e non oltre al prossimo 30 giugno 2010, per le piccole e medie imprese, per aderire all’Avviso comune riguardante l’accesso alla moratoria sui debiti che in Italia le PMI hanno nei confronti delle banche. A ricordarlo in data odierna è stato il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, in concomitanza con il rilascio dell’aggiornamento, al 28 febbraio 2010, sulle domande di sospensione. Ebbene, alla data indicata, rispetto al mese precedente, le domande sono salite complessivamente a quota 153 mila con un rialzo del 13% rispetto allo stock di domande pervenuto al 31 gennaio scorso. Il MEF, quindi, ha sottolineato come le richieste continuino a crescere nonostante l’accesso alla moratoria sia aperto già da diversi mesi.

Home banking sempre più cliccato dagli over 55

 Nel periodo dal 2002 al 2009 i clienti bancari utilizzatori del canale Internet per operare sul proprio conto corrente sono quasi triplicati in Italia, passando dall’11% al 30%. A rivelarlo è l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in accordo con un’indagine che è stata realizzata insieme a GfK Eurisko sul tema della relazione tra la banca ed il cliente, e presentata in data odierna a Roma nel corso di “Dimensione Cliente 2010“, un convegno che sarà in programma anche nella giornata di domani. Dall’indagine, inoltre, emerge come i sessantenni in Italia siano sempre di più alla scoperta dell’home banking; basti pensare che nel 2009 la fascia di utilizzatori che, over 55, utilizza Internet è cresciuta di ben tre punti percentuali.

Moratoria PMI: più liquidità alle imprese con l’Avviso comune

 Rispetto alle 117 mila di fine dicembre 2009, le domande da parte delle piccole e medie imprese per l’accesso alla moratoria sui debiti bancari sono aumentate a quota 136 mila alla fine dello scorso mese di gennaio 2010. A fornire il dato è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, sottolineando in particolare come solamente il 2% delle domande esaminate dagli Istituti di credito non sia stato accolto. L’accesso alla moratoria da parte delle piccole e medie imprese è diffuso attraverso il canale bancario se si considera che ad aderire all’Avviso comune dell’ABI è stato il 98% del totale degli sportelli bancari in Italia per un totale di ben 584 banche. E così, in accordo con quanto dichiarato da Corrado Faissola, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, da gennaio scorso la sospensione della quota capitale dei debiti bancari, che le piccole e medie imprese avrebbero dovuto restituire, ha lasciato nelle casse delle PMI ben otto miliardi di euro di liquidità.

Banche e Pubblica Amministrazione: meno contante e più Internet

 Ieri ed oggi a Roma si è tenuto il Forum Banche e P.A. dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI). E’ stata l’occasione per fare il punto sui settori che accomunano l’attività della Pubblica Amministrazione e quella delle banche italiane, e sui nuovi sviluppi che l’informatica e le tecnologie, a favore delle imprese e delle famiglie, possono garantire nel rapporto tra le parti. L’operatività ed il dialogo tra P.A. e banche, secondo l’ABI, può avvenire diminuendo la carta, il contante e la burocrazia, aumentando nel contempo l’utilizzo di Internet, della fatture elettronica e, quindi, il processo più ampio che si spinge sempre di più verso la dematerializzazione dei documenti e delle procedure. Al riguardo, Corrado Faissola, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, ha posto l’accento sul fatto che l’uso della fattura elettronica, obbligatoria a partire dall’entrata in vigore della Finanziaria 2008 per gli operatori e le aziende che hanno rapporti con gli enti pubblici, permette alla P.A di automatizzare ed ottimizzare tutte le fasi che dall’approvvigionamento portano alla fatturazione ed al pagamento, e fanno risparmiare all’Italia ben dieci miliardi di euro all’anno.

Banche: chiede conto corrente da 400mila euro ma è detenuto; conto negato

 Qualcuno l’ha chiamata “storia di discriminazione”, aggiungendoci pure l’aggettivo “brutta” per esplicitare con chiarezza il proprio disgusto. In tutta onestà, non siamo d’accordo: il mercato ha già dimostrato di essere tanto poco discriminatorio da accettare anche soldi virtuali e concordare fiducia gratuitamente a chi non ne meritava, figurarci se in questa situazione cambia registro e comincia a guardare per il sottile; non ci sembra proprio che sia il caso di parlare di ghetto, oppure di razzismo e concetti affini. Sicuramente, però, la storia si segnala per la propria singolarità: per questo ne parliamo, cercando il più possibile di attenerci alla cronaca e rimanendo lontani da un giudizio.

Draghi alle banche: “Costi oscuri, interveniamo”

 Per fortuna in questa Italia attraversata da scandali sessuali (dei quali, diciamolo, ci importa anche poco finché non diventano la contropartita per una corruzione) e degrado della politica resta ancora qualche figura che ci consente di ben sperare. Tra le altre, segnaliamo oggi quella di Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia secondo alcuni lanciato verso la presidenza della BCE. In una fotografia dell’Italia economica scattata da Napoli, Draghi ha trovato (anche, dato che gli argomenti sono stati molteplici) il modo di lanciare una strigliata alle banche su costi delle commissioni, mutui e compensi ai manager. Soffermandosi principalmente sul primo di questi tre punti…

Piano Famiglie: moratoria mutui col Gruppo Cariparma

 Anche il Gruppo Cariparma aderisce alla moratoria sui mutui nell’ambito del Piano Famiglie dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI); a darne notizia è il Gruppo Bancario nel far presente come anche i mutuatari Cariparma, in possesso dei requisiti, potranno richiedere la sospensione del pagamento della rata dei mutui ipotecari sottoscritti da quelle famiglie che a causa della crisi si trovano ora in difficoltà con il pagamento delle rate mensili. L’adesione di Cariparma alla moratoria segue tutta una serie di pacchetti anticrisi e di plafond a sostegno del credito che le banche del Gruppo hanno portato avanti in questi mesi per sostenere sul territorio sia le famiglie, sia l’attività economica delle imprese.

Mutui: più sostituzioni che sottoscrizioni

 Nello scorso anno con somma sorpresa degli operatori economici, il mercato immobiliare non ha risentito piu’ di tanto della crisi economica che ha portato al colasso il mercato mutui Usa e il comparto italiano ha fatto registrare dati positivi. Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, sottolinea i dati di un’indagine da cui è emerco che durante tutto lo scorso anno si è registrato un incremento di domande di prestiti per la casa pari al 7% rispetto al 2008, quando invece si era registrata una flessione del 4%. L’analisi ha inoltre evidenziato un generale accorciamento dei tempi di rimborso, piu’ in particolare la quota di prodotti nella fascia tra i 25 e i 30 anni e’ scesa dal 36,12% al 30,61% rispetto al 2008.

Mutui: scatta la moratoria

 Siete pronti per l’operazione di moratoria sui mutui delle famiglie, misura scaturita lo scorso novembre dall’accordo tra ABI e principali associazioni dei consumatori? È da oggi, infatti, che gli italiani interessati potranno recarsi presso la propria banca, a patto che questa abbia aderito all’iniziativa, e presentare la domanda per far sospendere per un anno il pagamento delle rate del mutuo (e non – attenzione – il calcolo degli interessi, altrimenti questo aiuto sarebbe stato decisamente più “dolce”). Dodici mesi per tirare il fiato, insomma, e magari cominciare a risparmiare, come sapienti formichine, quei soldi che dal prossimo febbraio dovranno essere impiegati per riprendere il rapporto di pagamento del mutuo con la banca.

Abi: «Banche, volano le sofferenze. Quasi il 50% in più»

 Qualcosa si muove. Volano le sofferenze bancarie e crescono i tassi di interesse dei mutui. I finanziamenti presentano qualche segnale positivo. Sarà il nuovo anno, sarà la nuova fiducia degli investitori. Ma i motivi di ottimismo per il credito, ci sono. Eccome. Qualcosa si muove, dicevamo. Se non per le imprese, almeno per i nuclei familiari. Ma, soprattutto, si è evidenziata un’impennata dei crediti in sofferenza, aumentati di oltre il 46% in un anno. Questa è la polariod scattata dal rapporto mensile dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Le sofferenze delle banche italiane, a novembre scorso, sono state pari a 58 miliardi di euro. Ben 1,4 miliardi in più rispetto al mese precedente. Ma il dato più significativo è quello dei prestiti. I finanziamenti alle famiglie e alle imprese sono cresciuti dell’1,6 percento, arrivando a quota 1.360 miliardi di euro.

Moratoria mutui: 25 le banche aderenti

 La disoccupazione in Italia si è attestata nel 2009 all’8,3 per cento, un tasso elevato ma inferiore dell’1,7 per cento rispetto alla media dei Paesi europei. I giovani al di sotto dei 25 anni senza lavoro sono però il 25,6 per cento: il 2,9 per cento in più di un anno prima e il 5,1 per cento in più della media Ue.

L’innalzamento piuttosto limitato nel numero dei disoccupati in Italia – ha affermato la commissione europea in un comunicato -, in rapporto alla media Ue, è dovuto alle imprese che hanno fatto frequentemente ricorso ai piani contro la disoccupazione e ad alcuni settori, come quello dell’industria automobilistica, che ha ricevuto aiuti massicci. I lavoratori di sesso maschile sono stati più colpiti dalla crisi, soprattutto all’inizio della recessione. Il tasso di disoccupazione maschile ha raggiunto infatti un picco del 7,4 per cento lo scorso novembre, +1,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2008.

Con la moratoria, congelati 5 miliardi di debiti

 Il ministero dell’economia e l’Abi hanno concluso il bilancio della moratoria di fine novembre. E il risultato è stato che il 77 per cento delle domande di sospensione dei debiti delle imprese è già stato accolto. Da novembre 2009, infatti, le piccole e medie imprese hanno potuto contare su cinque miliardi di liquidità, mentre da ottobre 2009 il dato si era attestato a due miliardi, si legge nel comunicato che espone i nuovi dati del monitoraggio sul ricorso effettivo all‘Avviso comune, ossia l’accordo siglato il 3 agosto tra il ministero dell’Economia, l’Abi e le altre rappresentanze dell’Osservatorio permanente sui rapporti tra le banche e le imprese.

Moratoria: sospensione mutui possibile dal 1 febbraio

 Il 1° febbraio 2010 scatta per gli italiani in difficoltà la possibilità (fino al 31 gennaio 2011) di presentare presso la propria banca la domanda per la sospensione delle rate mutuo per un periodo fino a 12 mesi. L’iniziativa, nasce da un accordo fra l’Associazione bancaria italiana (Abi) e le associazioni dei consumatori, allo scopo di venire incontro alle famiglie che nel 2009 e nel 2010 abbiano subìto o subiranno eventi sfavorevoli quali la perdita del lavoro, cassa integrazione, morte o altre cause che rendano impossibile il pagamento del mutuo.

Ovviamente le banche non sospenderanno il mutuo a chiunque ne faccia richiesta, dovranno effettuare dei controlli di esistenza dei requisiti per accedere al beneficio, per cui in realtà sarà verso aprile o maggio che la famiglia vedrà sospesa la rata di mutuo da pagare.

Piano Famiglie: siglato accordo ABI – Associazioni Consumatori

 Nonostante si fosse temuto il peggio nelle ultime ore, ovverosia un rinvio dell’accordo, il “Piano Famiglie” messo a punto dall’Associazione Bancaria Italiana è stato firmato dalle Associazioni dei Consumatori. A darne notizia in data odierna è stata proprio l’ABI  precisando che i beneficiari potranno iniziare a presentare le domande a partire dal prossimo mese di febbraio del 2010, e che alla misura potranno accedere quelle famiglie il cui reddito, per ogni singolo mutuatario, non superi il livello dei 40 mila euro, e che hanno stipulato un mutuo per l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione dell’abitazione principale avente un importo non superiore al livello dei 150 mila euro.