Analizzando i dati sui prestiti a breve, medio e lungo termine concessi alle imprese, emerge che in Italia gli istituti di credito hanno sempre meno voglia di rischiare. La CGIA di Mestre, infatti, ha rilevato che nei dodici mesi intercorsi tra il luglio 2008 ed il luglio 2009, i prestiti a breve termine, ovverosia quelli con scadenza inferiore ad un anno, che di norma vengono concessi senza garanzie reali, hanno fatto registrare una contrazione del 2,1%; lo stesso dicasi per i prestiti a medio termine, ovverosia con scadenza fino a cinque anni, che sono scesi addirittura del 10,7%. Diversa è invece la musica per i prestiti con scadenza oltre i cinque anni, quelli a lungo termine, per i quali le banche chiedono garanzie reali come ad esempio quelle ipotecarie o il pegno: in tal caso, infatti, gli impieghi degli istituti di credito, nel periodo preso in considerazione, sono balzati del 9,9%.
accesso al credito
Tutto sui Finanziamenti.
I finanziamenti consistono nell’erogazione, da parte di un istituto di credito o di una società finanziaria, regolarmente autorizzata, di una somma di denaro a favore di un soggetto, persona fisica o persona giuridica, in base a delle condizioni predefinite di rimborso, tasso di interesse e di durata. La concessione di finanziamenti è quindi strettamente correlata al bisogno di credito da parte di un soggetto che punta ad acquisire il denaro per poterlo utilizzare per una determinata finalità. Esistono tante finalità, sia per i privati, sia per le aziende, in virtù delle quali le banche e le società finanziarie concedono il credito; ad esempio, un privato può richiedere, ottenendolo o meno in base alle credenziali ed al grado di solvibilità, un finanziamento per l’acquisto di un’auto, per comprare l’arredamento, per effettuare dei lavori di ristrutturazione o magari per sposarsi.
Finanziamenti PMI: tornano le restrizioni sull’accesso al credito
Sembrava tutto fosse migliorato, ma forse s’è fatto presto a cantar vittoria. Riguardo alle condizioni di accesso al credito da parte delle famiglie e delle imprese, infatti, uno studio effettuato dalla BCE, la Banca Centrale Europea, getta poche luci e molte ombre sullo stato di salute del sistema bancario e finanziario ed in particolare sulla loro propensione a prestare il denaro ed a farlo a condizioni sostenibili alle PMI ed ai nuclei familiari. La BCE, infatti, ha reso noto che nei primi sei mesi di quest’anno le condizioni di accesso al credito nell’area euro sono clamorosamente peggiorate a fronte di un crescente bisogno, da parte di imprese e famiglie, di accedere a mutui, prestiti e finanziamenti. I risultati a livello percentuale, tra l’altro, sono lampanti: nel primo semestre del 2009 solamente il 10% delle aziende ha dichiarato di aver avuto vita più facile nel contrarre un mutuo, un prestito o un finanziamento, mentre il 43% ha rilevato un inasprimento delle condizioni creditizie.
Prestito tasso zero: operativa la convenzione Comune Genova-Banca Carige
Via libera a Genova alla concessione alle famiglie del Comune di prestiti a tasso zero e senza spese aggiuntive. Da qualche giorno, infatti, è ufficialmente operativa la convenzione tra il gruppo Banca Carige ed il Comune di Genova al fine di sostenere con finanziamenti agevolati i nuclei familiari che risiedono nel territorio e che hanno un basso reddito. Trattasi, nello specifico, di un’iniziativa che è unica nel suo genere nel nostro Paese, visto che le famiglie potranno richiedere un prestito per un importo fino a cinquemila euro con la certezza di non pagare nemmeno un euro di interessi. Banca Carige, che si è aggiudicata la gara indetta dall’Amministrazione cittadina, erogherà i finanziamenti avvalendosi della controllata Creditis, azienda che opera nel settore del credito al consumo per le famiglie. I potenziali beneficiari dell’iniziativa sono i lavoratori con un contratto a tempo determinato, i lavoratori extracomunitari con un regolare permesso di soggiorno che abbiano la residenza nel Comune di Genova e che, comunque, appartengano ad un nucleo familiare il cui reddito annuo netto non superi il livello dei 25 mila euro.
Finanziamenti PMI banche per sostegno ciclo produttivo
Buone notizie per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese delle Regioni Abruzzo, Marche e Lombardia. La Banca Nazionale del Lavoro, gruppo BNP Paribas, ed Eurofidi, società specializzata nella consulenza alle PMI e nelle garanzie al credito, hanno infatti siglato un accordo finalizzato ad agevolare gli investimenti delle imprese a sostegno del ciclo produttivo. A tal fine, si è provveduto a stanziare un plafond pari a ben 100 milioni di euro a favore delle PMI delle Regioni citate operanti in qualsiasi settore merceologico, ed attraverso l’erogazione di finanziamenti aventi una durata pari a diciotto mesi meno un giorno. Le soluzioni di finanziamento possibili per le PMI sono due: “Fido per il finanziamento dello smobilizzo crediti” e “Fido per il finanziamento del ciclo produttivo”.
Accesso al credito difficile per un’impresa su cinque
Nella concessione del credito alle imprese molto spesso la conoscenza deve e può contare più dei dati di bilancio. Ad affermarlo è stato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, il quale, nel corso di “Banche e imprese, un rapporto da ricostruire”, un incontro tenutosi nel corso del Meeting di Rimini, ha sottolineato come siano in Italia soprattutto le banche più radicate nel territorio a concedere il credito e a dare fiducia agli imprenditori rispetto ai grandi gruppi operanti nel credito. Un’indagine condotta dal Centro Studi di Unioncamere, non a caso, mette in evidenza come negli ultimi sei mesi poco più del 20% delle imprese, ovverosia una su cinque, abbia avuto difficoltà nell’accesso al credito, con il conseguente rischio di ricorso all’usura. Le rilevazioni effettuate nelle scorso mese di giugno, in particolare, mettono in evidenza come il saldo tra le aziende che hanno avuto pratiche di finanziamento con esito positivo e quelle con esito negativo sia sceso di quasi due punti percentuali per i grandi gruppi bancari, mentre per gli istituti di credito locali, e quelli di credito cooperativo, tale percentuale è invece cresciuta di quasi quattro punti percentuali.
Finanziamenti imprese turismo, commercio e servizi
Buone notizie per le imprese italiane aderenti alla Confcommercio. L’associazione di categoria delle aziende operanti nel settore dei servizi, del commercio e del turismo, ed il colosso bancario Intesa Sanpaolo, hanno infatti siglato un accordo finalizzato a sostenere l’attività delle PMI attraverso prestiti finalizzati a far aumentare la liquidità e l’elasticità di cassa, a mettere a punto nuovi progetti e nuovi investimenti, ed a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa. In questo modo le piccole e medie imprese dei servizi, del commercio e del turismo potranno contare su quella liquidità necessaria sia per far fronte alle difficoltà congiunturali, sia per prepararsi alla ripresa dell’economia attesa da qui ai prossimi mesi. A svolgere un ruolo attivo e fondamentale nella erogazione del credito alle PMI sarà, da parte di Intesa Sanpaolo, la Divisione Banca dei Territori dell’Istituto, costituita da oltre seimila filiali sparse su tutto il territorio nazionale.
Finanziamento per l’aspirante imprenditore
Nell’ambito delle iniziative finalizzate ad agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, nella Regione Lombardia è attivo dallo scorso mese di aprile un Bando, con una dotazione pari a ben due milioni di euro, che permette di ottenere contributi in conto interessi per finanziare la propria attività. Il Bando, in accordo con quanto rende noto la Camera di Commercio di Milano, è destinato ai piccoli imprenditori ed a quelli che aspirano a diventarlo, ma anche alle cooperative; tra i settori dell’economia ammessi, ci sono quelli del commercio all’ingrosso ed al dettaglio, commercio elettronico, informatica, attività manifatturiera, edilizia, costruzioni ed attività legate al settore immobiliare.
Accesso al credito: piano straordinario nella Regione Molise
Anche la Regione Molise si mobilita per affrontare e superare la crisi del settore produttivo venendo incontro alle esigenze ed ai bisogni delle imprese. La Giunta, infatti, nella giornata di ieri ha varato un Piano Straordinario finalizzato a concedere agevolazioni sull’accesso al credito alle imprese di qualsiasi natura e di qualsiasi dimensione grazie ad un plafond di ben 28 milioni di euro che sarà stanziato a favore della Finmolise, la Finanziaria Regionale per lo Sviluppo del Molise. In particolare, le risorse stanziate serviranno per garantire i finanziamenti erogati dal sistema dei Confidi e dagli istituti di credito alle realtà imprenditoriali. In questo modo i cittadini della Regione potranno ottenere un prestito più facilmente grazie anche alla messa a punto di procedure che sono veloci, semplici e senza la necessità di stipula di particolari protocolli o convenzioni. Così, secondo quanto tra l’altro messo in evidenza da Michele Iorio, Presidente della Giunta della Regione Molise, grazie all’effetto moltiplicatore c’è a disposizione delle imprese del Molise un plafond di finanziamenti per ben 160 milioni di euro.
Nuovi finanziamenti PMI per crescere sui mercati esteri
Aumenta nel nostro Paese il plafond di finanziamenti per le piccole e medie imprese che intendono crescere ed espandersi sui mercati esteri. La SACE, azienda leader nel nostro Paese nel comparto dell’assicurazione del credito, ha infatti reso noto d’aver stipulato nuovi accordi con gli istituti di credito portando il totale dei finanziamenti disponibili a ben 1,5 miliardi di euro; nel dettaglio, i nuovi accordi sono stati sottoscritti con Cariparma, Friuladria, Hypo Alpe Adria, Unibanca, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Gruppo Montepaschi e Banca Monte Parma. I nuovi accordi stipulati fanno incrementare il totale dei finanziamenti di altri 575 milioni di euro raggiungendo, come accennato, la quota di 1,5 miliardi di euro; in questo modo, su base territoriale, il sostegno al credito a favore delle PMI che vogliono crescere ed espandersi all’estero diventa più capillare e può garantire il giusto supporto finanziario ai progetti di internazionalizzazione ed alle attività correlate.
Aiuti alle imprese: le agevolazioni sui prestiti offerte dal Credito Cooperativo
Negli ultimi dodici mesi, in Italia, il sistema bancario non è stato di certo di manica larga con le imprese nella concessione del credito; pur tuttavia, rispetto ai grandi “big nazionali”, gli istituti di credito maggiormente radicati sul territorio sono stati più attenti ma anche più pronti a prestare denaro ad imprese in difficoltà temporanea a causa del calo di commesse legato alla crisi o alla riscossione in ritardo di crediti verso clienti. In buona luce, in tal senso, si è messo il sistema delle banche di credito cooperativo e delle casse rurali, e non a caso nei giorni scorsi è stata messa a punto, nella Regione Friuli Venezia Giulia, un’intesa tra le Associazioni di Categoria, dalla Confesercenti alla Confindustria passando per l’Api e la Confcommercio, la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo ed i Confidi Friuli per venire incontro alle esigenze di flessibilità finanziaria delle imprese, in particolare quelle medie e piccole.
Finanziamenti piccole imprese con l’accordo MSE-Camere di Commercio
Al fine di scongiurare a carico delle imprese, in particolare quelle medie e piccole, una vera e propria asfissia finanziaria legata alle difficoltà nell’accesso al credito, il Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere, l’Unione Italiana delle Camere di Commercio, hanno reso noto d’aver siglato un accordo grazie al quale vengono stanziati trenta milioni di euro da destinare ad iniziative finalizzate a rendere più fluido, da parte delle imprese, il processo che porta alla stipula di mutui e prestiti con il canale bancario. Il sistema delle Camere di Commercio, tra l’altro, è già da mesi molto attivo in merito sul territorio, con gli Enti camerali che, a livello locale, hanno emesso e stanno emettendo, ad esempio, dei bandi finalizzati al sostegno all’accesso al credito attraverso dei contributi a fondo perduto che, sfruttando anche le garanzie offerte dai Confidi, permettono di abbattere a favore delle PMI la spesa per interessi sui finanziamenti e sulle linee di credito bancarie.
Prestiti imprese meridionali: serve una moratoria
In Italia il problema e le difficoltà nell’accesso al credito sono maggiormente concentrate nelle regioni meridionali, e con la crisi degli ultimi dodici mesi le cose non sono di certo migliorate. Basti pensare che nel biennio 2007-2008, in base ad un rapporto dello Svimez, Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, il tasso di crescita su base annua dei prestiti è crollato nel Meridione dal 14,9% al 7,9% rispetto invece al calo dal 12,4% al 10,2% del dato a livello nazionale. Al Sud c’è tra l’altro sia una “fuga di cervelli” verso le Regioni del Nord, oppure all’estero, sia un processo di diminuzione progressiva e persistente degli istituti di credito indipendenti; dal rapporto Svimez, non a caso, emerge come al Sud nel 1990 le banche meridionali indipendenti (banche popolari o società per azioni) fossero ben 100, mentre nel 2004 si erano ridotte ad appena 16; nello stesso arco di tempo, inoltre, le banche di credito cooperativo al Sud si sono praticamente dimezzate passando dalle 213 del 1990 alle 111 del 2004.
Finanziamenti imprese: in Italia i tassi sono tra i più alti in Europa
In Italia il denaro preso in prestito dalle imprese attraverso le banche costa caro, molto caro. E con la stretta creditizia degli ultimi mesi, le cose sono peggiorate sotto tutti i punti di vista: dalle richieste di credito respinte all’aumento degli spread passando per la concessione di credito per un ammontare inferiore a quanto richiesto dall’impresa per i propri fabbisogni di cassa e per il sostegno ai propri piani di investimento. L’ultimissimo allarme sul costo del denaro in Italia a carico delle imprese è giunto dalla CGIA di Mestre, il cui Ufficio Studi, in base ad un’elaborazione, ha rilevato come in Italia i tassi siano e rimangano sempre più elevati rispetto ai principali Paesi del Vecchio Continente. Il differenziale, tra l’altro, è più ampio se si considerano i prestiti a breve termine, ovverosia quelli inferiori ad un anno: in tal caso, infatti, secondo le rilevazioni effettuate dall’Associazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori, nel nostro Paese il tasso medio applicato è pari al 4,37% rispetto al 4,02% della media nell’eurozona.