La BCE comprerà titoli di stato americani secondo Morgan Stanley

 Secondo molti analisti internazionali la Banca Centrale Europea, BCE, in seguito alla riunione del consiglio direttivo che avrà luogo il prossimo 5 giungo 2014, dovrà rivedere da vicino il tipo di misure adottate contro i grandi mali che ad oggi affliggono l’economia del Vecchio Continente, come la deflazione e la mancata crescita dei consumi nonostante una timida ripresa, perché quelle che si propone di utilizzare potrebbero essere insufficienti a rovesciare la situazione. 

Le previsioni degli analisti sulle prossime decisioni della BCE

 Il prossimo 5 giugno 2014 la Banca Centrale Europea, BCE, sarà chiamata ad esprimersi, in seguito alla riunione del consiglio direttivo, sulle prossime mosse da prendere in fatto di politica monetaria e di deflazione. I prezzi, infatti, in Europa, non accennano a salire ancora e le misure dell’Eurotower potrebbero essere questa volta più incisive che in passato. 

Perché gli stress test voluti dalla BCE sono importanti per le banche

 La maggiore delle banche tedesche, la Deutsche Bank, intraprenderà presto un aumento di capitale da circa 8 miliardi di euro, così come saranno costrette a fare entro il mese di giugno anche le banche italiane sottoposte nei prossimi mesi agli stress della Banca Centrale Europea. Ma perché è molto importante per le banche della zona euro ricapitalizzarsi al fine di superare tali stress test?

L’ultima Ltro della Banca Centrale Europea ha favorito le banche tedesche

 Uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nens, acronimo che sta per Nuova Economia Nuova Società, che vede tra i suoi fondatori Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco, ha confermato che circa 250 miliardi di euro degli oltre 1000 prestati a tassi agevolati, cioè con tassi sotto l’1 per cento dalla Banca Centrale Europea agli istituti di credito del Vecchio Continente, è stato utilizzato per equilibrare il sistema dei crediti delle banche tedesche.

Le possibili azioni della Banca Centrale Europea in vista del direttivo di Giugno 2014 – II

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che una delle possibili decisioni che la Banca Centrale Europea  – BCE – potrebbe prendere in occasione del prossimo consiglio direttivo che si terrà nel mese di giugno 2014, sarà una ulteriore riduzione dei tassi interesse, che passerebbero dall’attuale valore dello 0,25 per cento al futuro 0,10 per cento, qualora in questi periodi si verificasse un generale innalzamento dei tassi di interesse, e l’introduzione di un tasso negativo qui depositi.

Le possibili azioni della Banca Centrale Europea in vista del direttivo di Giugno 2014 – I

 Il prossimo consiglio direttivo della Banca Centrale Europea – BCE – si terrà nel corso del mese di giugno 2014 e in quell’occasione la banca interverrà contro gli eventuali rischi della deflazione. Ha confermato questa linea anche la conferenza stampa di giovedì scorso, ma  le misure che l’istituto di Francoforte è pronto a prendere in occasione di eventuali  rischi sono già state presentate da Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a fine aprile.

Il costo del denaro resterà basso ancora a lungo per la Banca Centrale Europea

 Nessun cambiamento è  occorso nella politica monetaria della Banca Centrale Europea, che ha deciso di lasciare ancora una volta invariato il costo del denaro, anche se rispetto al passato si aspettano modifiche in occasione del prossimo consiglio direttivo di giugno 2014. Intanto, anche se questo annunciò ha scatenato una certa attesa sui mercati, la situazione resta invariata ai livelli precedenti.

La BCE presenta i parametri di valutazione delle banche

 Si entra ancora di più nel vivo degli stress test a cui saranno sottoposte le banche italiane ed europee da parte della BCE, la Banca Centrale Europea, e l’istituto di Francoforte comunica quale sarà lo scenario in cui verranno valutate le banche. Le banche avranno infatti un periodo di tempo che va da 6 a 9 mesi per coprire il fabbisogno di capitale che emergerà dalle valutazioni. 

La BCE pronta ad agire contro la deflazione e il credit crunch

 L’occhio della Banca Centrale Europea è sempre puntato sui rischi che possono minare la ripresa dell’economia del Vecchio Continente. Lo ha sottolineato il suo presidente Mario Draghi in un ultimo intervento sulla politica monetaria svoltosi recentemente ad Amsterdam. 

La BCE non esclude misure eccezionali e un possibile allentamento

 Nel corso dell’ultimo discorso tenuto presso il Fondo Monetario Internazionale – FMI – o meglio presso il suo braccio operativo, l’International Monetary and Financial Committee (Imfc),  il Presidente della Banca Centrale Europea – BCE – Mario Draghi ha tracciato un quadro delle linee guida che l’istituto di Francoforte terrà nei prossimi mesi per accompagnare l’economia europea verso un vero periodo di ripresa. 

Il discorso di Mario Draghi e la politica di breve termine della BCE

 Si è da poco riunito a Francoforte il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, il quale ha preso le sue attese decisioni in fatto di politica monetaria per il prossimo periodo, decidendo di non apportare modifiche ai tassi di interesse, già posizionati su un livello di minimo storico a partire dal mese di novembre 2013. Rimangono stabili quindi i tassi dei pronti contro termine sullo 0,25 per cento, dei depositi sullo zero e del tasso marginale sullo 0,75 per cento.

La BCE lascia invariati i valori dei tassi di interesse

 Più che notizie, da Francoforte arrivano conferme, questa volta, sulle decisioni della Banca Centrale Europea per il prossimo periodo. La BCE ha infatti deciso di non modificare niente in merito alla propria politica e all’assetto dei tassi di interesse comunicato in precedenza. La posizione dell’Eurotower, alla luce delle ultime decisioni prese dal consiglio direttivo, si possono quindi riassumere come segue: