La partita a scacchi che si gioca sulle pagine dei giornali è sempre meno comprensibile; eppure un filo logico, di qualunque sorta, ci deve essere, solo che noi ancora non siamo riusciti a coglierlo (e ce ne scusiamo). Se siete nostri attenti lettori (mentre se non lo siete vi rimandiamo a questo link), saprete bene che nei giorni scorsi i due leader politici di nazioni europee importanti quali la Francia e la Spagna, rispettivamente Sarkozy e Zapatero, hanno proposto una tassazione delle transazioni finanziarie da applicare in modo che i Paesi del mondo abbiano a disposizione risorse aggiuntive per raggiungere gli Obiettivi del Millennio (una serie di misure per ridurre la povertà e migliorare il livello di salute delle popolazioni più disagiate).
dichiarazioni Jean-Claude Trichet
Basilea 3, Draghi e Trichet: “Mette fine all’incertezza!”
Quando si gioca a Monopoli, può capitare di vincere anche investendo tutto quanto si possiede: basta salvare un cento lire (provare per credere…). Nella finanza reale non è così, o quantomeno così non dovrebbe essere, anche se invece è stato, ma ci hanno promesso non sarà mai più dopo l’approvazione – domenica scorsa – delle regole denominate di “Basilea 3”. Maggiore patrimonializzazione per le banche, requisito fondamentale per continuare ad esercitare. Ma come se la caveranno le banche italiane? Sicuramente benissimo, in special modo nella prima fase. A confermarlo è stato uno che di banche italiane deve intendersi, essendo il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi: le banche italiane “mostreranno livelli di capitale molto superiori agli standard minimi richiesti”, saranno in grado di raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’accordo e “continueranno a sostenere le imprese e l’economia”.
Trichet lascia i tassi invariati: “Ripresa soddisfaciente, non servono altri stimoli”
Il Consiglio Direttivo della Bce considera “adeguato” l’attuale tasso di interesse, con aspettative di una crescita “moderata” dell’inflazione nel medio termine “grazie alle basse pressioni sui prezzi a livello nazionale”, il presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, incontrando la stampa dopo la riunione mensile del Consiglio Direttivo, spiega così la decisione di Francoforte di lasciare invariati i tassi. Per il Consiglio Direttivo, ha detto Trichet, “i rischi per la ripresa economica sembrano leggermente in calo, anche se resta l’incertezza”. A dare fiducia “i risultati del commercio mondiale migliori del previsto, che favoriscono l’export dell’eurozona”.
Trichet (BCE): “Stati tranquilli, nessuno vi lascia fallire”
Stati tranquilli, dunque “State tranquilli”: è questo l’appello lanciato da Jean-Claude Trichet, presidente in carica della Banca Centrale Europea. Cominciamo allora col dire che non ci capacitiamo del fatto che questo appello alla serenità sia stato relegato ad un trafiletto di spalla su molti quotidiani nazionali (i più attenti: gli altri neppure se ne sono accorti…) mentre per le poco accorte dichiarazioni del Governo ungherese (“Rischiamo di non poter onorare i nostri debiti”, dichiarazioni peraltro smentite solo 24 ore più tardi) siano state sprecate prosopopee di pagine così come già era accaduto per altre situazioni difficili, che hanno fatto precipitare i mercati. “State tranquilli Stati – dice invece Trichet (uno che di queste cose dovrebbe intendersi…) – che l’Europa non lascerà fallire alcuna nazione sovrana dell’Eurozona”.