Una vera e propria riserva di denaro sulla quale il cliente può contare per effettuare acquisti, o per i prelievi di denaro, sotto forma di anticipo contante, e con la possibilità di ripristinare il credito in base al rimborso delle rate mensili ed in ragione, quindi, dell’importo saldato. Sono queste le caratteristiche delle carte di credito revolving che, tra gli altri prodotti bancari e finanziari, propone IBL Banca, Istituto noto, tra l’altro, anche per proporre alla propria clientela un conto di deposito che offre interessi attivi particolarmente interessanti. Ogni volta che la carta viene utilizzata, il credito diminuisce ma appena il cliente rimborsa la rata, il credito si ripristina in automatico.
pagamenti
Chiusura conto corrente: Antitrust avvia indagine conoscitiva
Dopo le recenti polemiche sulla cosiddetta “tassa sul contante” applicata ai conti correnti, a muoversi in materia di servizi bancari è ora anche l’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, la quale in data odierna, venerdì 25 marzo 2011, ha annunciato l’avvio di un’indagine conoscitiva anche a seguito di numerose segnalazioni acquisite dai consumatori. I riflettori dell’Antitrust, con l’indagine, sono in particolare puntati sia sui prezzi dei servizi di incasso e di pagamento, sia sulla dinamica dei costi applicati ai conti correnti. Nel dettaglio, il faro dell’Autorità sarà acceso proprio sui costi applicati ai prelievi di contante, ma anche, tra l’altro, ai bonifici bancari, compresi quelli online, i prelievi Bancomat ed i pagamenti che vengono eseguiti dalla clientela bancaria allo sportello.
Carta di credito revolving senza interessi
Una carta di credito revolving innovativa che permette, nel rispetto di opportune condizioni, di poter fare acquisti a rate senza interessi, come se si trattasse in tutto e per tutto di una classica carta di credito a saldo. Ad inventare questo tipo di strumento di pagamento interessante è stata Agos Ducato con “Carta Zerus“, una carta di credito revolving che permette di pagare a zero interessi, in dieci rate mensili, gli acquisti aventi un importo a partire da 500 euro. Per gli acquisti di importo inferiore lo strumento di pagamento funziona come una classica carta rateale e, quindi, con l’applicazione degli interessi. Per quel che riguarda il rimborso mensile delle spese effettuate, la rata minima è pari al 3% del fido concesso; non ci sono inoltre spese di incasso rata se il saldo avviene a mezzo Rid, con il bollettino postale oppure direttamente in contanti presso le filiali di Agos Ducato. Anche la quota associativa di “Carta Zerus” è allo stesso modo pari a zero euro. L’unica spesa accessoria prevista, pari ad 1 euro, oltre alle imposte di bollo dovute per Legge quando previste, è data dall’invio dell’estratto conto.
Conto corrente Premiaconto Plus del Banco Popolare
Un conto corrente a pacchetto o, se volete, come si dice, un “conto package” sottoscrivibile dai nuovi clienti con operatività illimitata, un canone fisso, pari mensilmente a 5 euro, ma azzerabile in base ai propri comportamenti. Si presenta così “Premiaconto Plus“, il nuovo conto corrente ideato dal Gruppo bancario Banco Popolare per quei nuovi clienti che intendono sottoscrivere un conto corrente con tutti i servizi inclusi, e che operano con frequenza a fronte dell’importanza data dal contenimento dei costi. Inclusi nei 5 euro mensili azzerabili ci sono, tra l’altro, la carta Bancomat, i bonifici, le operazioni illimitate, come sopra accennato, ma anche il libretto degli assegni, la carta di credito CartaSì Classic, il dossier titoli, il trading online ed i servizi per operare con i canali alternativi allo sportello, ovverosia quelli del Gruppo Banco Popolare denominati “by Web“, “by Mobile” e “by Call“.
Incassi e pagamenti: Package PMImpresa di Unicredit
Un ampio ventaglio di servizi di incasso e di pagamento, a prezzo bloccato per 12 mesi, e “personalizzati” per imprese di tutte le taglie. Si presenta così “Package PMImpresa“, un innovativo servizio ideato dal Gruppo bancario Unicredit per piccole e medie imprese che vogliono fruire di un prodotto modulare, a costi bloccati per un anno, e con la possibilità di assicurarsi la massima semplificazione a livello amministrativo. Nel dettaglio, Package PMImpresa è disponibile in tre “taglie”: Package PMImpresa 5 per quelle imprese che hanno un fatturato fino a cinque milioni di euro; Package PMImpresa 10 per fatturati fino a dieci milioni di euro e Package PMImpresa 15 per quelle il cui fatturato non supera i 15 milioni di euro. Per tutte, indipendentemente dalla “taglia” della PMI, Package PMImpresa di Unicredit offre in maniera illimitata ed a prezzo bloccato per dodici mesi le scritture di conto corrente, le spese di liquidazione trimestrale, i libretti degli assegni, ma anche il pagamento delle utenze, la produzione e l’invio delle contabili, delle comunicazioni di Legge, e tra l’altro, anche dell’estratto conto.
Cessione del Quinto: maggiore riservatezza sui dati
L’accesso al credito, da parte dei privati, con la formula della cessione del quinto, garantisce una maggiore riservatezza sui dati visto che sia quelli relativi al cliente, sia quelli inerenti il finanziamento richiesto, non vengono trasmessi a soggetti esterni. A farlo presente è la Findomestic che propone ai privati ed alle famiglie anche la formula di accesso al credito attraverso la cessione del quinto dello stipendio. In particolare, con la società leader in Italia nel credito al consumo la cessione del quinto la possono richiedere sia i dipendenti pubblici e quelli privati con contratto di lavoro a tempo indeterminato, sia i pensionati. La rata, quindi, viene pagata con la trattenuta sullo stipendio o sulla pensione, mentre per quel che riguarda le caratteristiche del finanziamento questo è assicurato così come per la cessione del quinto prevede la Legge. Per richiedere la Cessione del Quinto con Findomestic il cliente deve presentare la busta paga, oppure il cedolino della pensione unitamente al codice fiscale e ad un documento di riconoscimento in corso di validità.
CartaSi Business Plus per i liberi professionisti
Uno strumento di pagamento sicuro ed efficace con la finalità di poter, ad esempio, ridurre gli anticipi di cassa nel caso di trasferte lavorative dei propri dipendenti. E’ questa una delle finalità possibili di utilizzo di CartaSi Business Plus, la carta di credito che, in collaborazione con CartaSi, la Banca Popolare di Sondrio propone alla propria clientela business, ovverosia i liberi professionisti, gli studi professionali ma anche le piccole e medie imprese. CartaSi Business Plus della Banca Popolare di Sondrio permette di poter fruire del credito, nei limiti del plafond, fino a ben 45 giorni senza l’applicazione di interessi e con la possibilità di effettuare sia i pagamenti, sia i prelievi, tanto in Italia quanto all’estero. Lo strumento di pagamento, tra l’altro, offre in caso di frode una protezione globale a fronte di un plafond di spesa mensile personalizzabile, estratto conto online gratuito, ed assistenza tramite numero verde.
Finanziamenti alle famiglie: Italia leader in Europa
Nel nostro Paese tornano a crescere i finanziamenti erogati dal sistema bancario a favore delle imprese ma anche delle famiglie. A rilevarlo è l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile del mese di gennaio del 2011, sottolineando come il nostro Paese sia tornato in pole position nell’Area Euro per quel che riguarda il tasso di crescita del credito erogato alle famiglie consumatrici. Nel dettaglio, in base ai dati consolidati dello scorso mese di novembre, i finanziamenti, che si sono attestati a 1.465 miliardi di euro, sono cresciuti del 3,6% su base annua e si sono riportati sul livello dei primi mesi dell’anno 2009; c’è quindi una netta accelerazione rispetto tra l’altro ad un tasso minimo di incremento, pari allo 0,3%, registrato e rilevato dall’Associazione Bancaria Italiana nel mese di gennaio del 2010. Inoltre, dalle prime anticipazioni sul mese di dicembre 2010 l’ABI ha altresì rilevato come la crescita tendenziale sia in ulteriore accelerazione con un +4%.
Banche: Abi, aumenta il credito a famiglie e imprese
A fronte di un’economia che fa registrare un lento recupero, in Italia le banche sono sia solide, sia a supporto delle imprese e delle famiglie in virtù delle attese di una crescita progressiva degli impieghi. Questo è quanto, in estrema sintesi, emerge dal Rapporto di Previsione AFO, a valere sui tre anni che vanno dal 2010 al 2012, che è stato diffuso dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Nel dettaglio, gli Istituti di credito stanno continuando a sostenere le famiglie e le imprese con un flusso adeguato di credito nonostante sui loro conti economici pesino gli effetti della congiuntura sfavorevole. Al riguardo l’ABI prevede una stabilizzazione delle sofferenze per il sistema bancario, nell’anno 2012 dopo che per l’anno 2010 c’è stata una crescita superiore al 20%, mentre per l’anno in corso l’incremento è stimato al 10%. Gli ultimi dati consolidati disponibili sull’accesso al credito, quelli di ottobre 2010, parlano di una crescita al 3,4% del credito erogato alle imprese ed alle famiglie; trattasi, in accordo con quanto mette in risalto proprio l’ABI, di un dato in forte accelerazione.
Carte di credito Ego del Credem
“Ego Classic“, “Ego Solo Tua“, “Ego Facile” ed “Ego Gold“. E’ questa la gamma di carte di credito della linea “Ego” proposta alla clientela dal Credem per ogni esigenza di spesa con il “denaro di plastica”. In particolare, con la “Ego Classic” c’è la possibilità di scegliere tra ben 16 vesti grafiche del prodotto; il tutto a fronte di zero commissioni per il rifornimento di carburante, e quota associativa gratis spendendo con lo strumento di pagamento almeno 3.000 euro all’anno. Il titolare “Ego Classic” ha altresì la possibilità di accedere a “Prestincarta”, una formula di finanziamento a rata fissa che può permettere di ottenere credito fino a 4.000 euro a fronte di un piano di ammortamento che può variare da un minimo di uno ad un massimo di quattro anni. “Ego Solo Tua” è invece la carta di credito del Credem con un forte grado di personalizzazione visto che la propria foto può essere stampata sullo strumento di pagamento; in questo caso la quota associativa è pari a 10 euro per spese annue pari ad almeno 3.000 euro, oppure 36 euro per spese annue inferiori.
Banche commerciali meno esposte alle crisi finanziarie
Per le banche commerciali le crisi finanziarie sono meno probabili. Ad affermarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in accordo con l’edizione speciale dei “Temi di Economia e Finanza” da cui è infatti emerso come quegli Istituti di credito che hanno una prevalente operatività nel supporto diretto all’economia, sono meno esposti agli “shock” proprio per effetto della maggiore redditività dalla raccolta del risparmio unitamente ad un contestuale, un maggiore ed un più articolato sistema di regole di vigilanza. Dallo studio, andando a considerare la crisi finanziaria registratasi nel 2008, si evince come in quei Paesi dove c’è una maggiore redditività conseguibile dalle attività di intermediazione creditizia, gli Istituti sono rimasti maggiormente concentrati sul modello di banca commerciale piuttosto che in quelle attività più rischiose e non tradizionali qual sono ad esempio quelle legate al trading.
Carte di credito e Bancomat, valide anche per i saldi invernali
I saldi invernali in Italia sono alle porte ed è tempo di iniziare a girare i negozi alla ricerca di quel che capo d’abbigliamento che magari a prezzo pieno risulta essere “inaccessibile” per le proprie tasche. Se il negoziante espone in vetrina l’adesivo riguardante i circuiti di pagamento con le carte di credito e/o Bancomat, il consumatore può pagare con il “denaro di plastica” anche durante i saldi invernali senza oneri aggiuntivi e senza che il commerciante si possa rifiutare chiedendo magari il pagamento in contanti. A ricordarlo, in vista dell’avvio delle svendite di fine stagione, è il Codacons che come ogni anno ha stilato una sorta di decalogo con consigli per evitare di incappare in delle vere e proprie fregature. Se il circuito di pagamento della vostra carta è esposto nella vetrina del negozio, quindi, anche se trattasi di una ricaricabile, il negoziante è obbligato ad accettarla.
Conti correnti: Codacons chiede intervento Antitrust
E’ tornata in auge, nel nostro Paese, la questione inerente i costi elevati dei conti correnti. La Commissione Europea, in merito alle disparità di costo tra un Paese Ue e l’altro, sembra fermamente intenzionata ad aprire un’inchiesta e andare fino in fondo, mentre l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, con un comunicato ufficiale ha bollato come errati i dati Ue che non tengono conto del fatto che in Italia molti conti correnti sono a pacchetto e costano meno della metà, in media, rispetto ai costi indicati dal Commissario Ue al Mercato Interno. Chi ha allora ragione? Ebbene, sul tema anche il Codacons è tornato alla carica nell’invitare l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (Antitrust) ad avviare un’indagine analoga a quella avviata dall’Ue. Secondo il Codacons gli utenti bancari nel nostro Paese, contrariamente a quanto afferma l’ABI, sono sia vessati, sia spremuti come limoni, ragion per cui l’Associazione, una volta rilevate le scorrettezze, chiede altresì multe a carico delle banche italiane.
Conti correnti: ABI smentisce dati Ue
Secondo quanto dichiarato da Michel Barnier, il Commissario Ue al mercato interno, in Italia il costo medio dei conti correnti si aggirerebbe sul livello dei 246 euro, ma l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, con un comunicato ufficiale ha reso noto nella giornata di ieri, giovedì 16 dicembre 2010, come i dati della Commissione europea siano errati. Secondo l’ABI, infatti, il costo medio annuo di un conto corrente in Italia è pari a 116 euro, ovverosia meno della metà di quanto riporta e sostiene per il nostro Paese l’Unione Europea. Chi ha quindi ragione? Ebbene, al riguardo proprio l’Associazione Bancaria Italia ha fornito i numeri legati al costo reale di un conto corrente nel nostro Paese, sottolineando innanzitutto come si debba tener conto, cosa che non è stata fatta, di come si faccia banca in maniera diversa al giorno d’oggi in Europa da un Paese all’altro; inoltre, il costo medio di 116 euro, rilevato dall’ABI in funzione dei vari profili di utilizzo, è praticamente identico al costo medio di 114 euro rilevato per il nostro Paese dalla Banca d’Italia.