Osservando le quotazioni dei futures sui tassi, il mercato sembra attendersi un deciso rialzo dei tassi di interesse nei prossimi anni, dopo aver sperimentato un quinquennio con livelli vicini allo zero come risposta alla crisi del credito iniziata nell’estate del 2007. L’eventuale rialzo dei tassi di mercato e dei tassi interbancari avrà sicuramente un impatto rilevante sul mercato dei mutui, che in Italia è in crisi da diverso tempo a causa della recessione prolungata, per il crollo del mattone e il credit crunch.
tassi mutui
Quale impatto dalle variazioni dei tassi su mutui e conti deposito
L’andamento dei tassi di interesse di mercato è in grado di influenzare sensibilmente il livello dei tassi di tutte quelle operazioni che prevedono l’adeguamento periodico del costo di finanziamento, che di solito è legato ai tassi interbancari più importanti come l’Euribor (per il mercato europeo) e l’Usd Libor (per il mercato americano). Rientrano in questa categoria i finanziamenti concessi dalle banche e le società finanziarie, i mutui per l’acquisto della casa, i tassi sui conti correnti e sui conti deposito e così via.
Previsione tassi mutui maggio 2012
Chi si accinge a contrarre un mutuo nel corso delle prossime settimane, è probabile che possa trovarsi dinanzi a una situazione non dissimile da quanto abbiamo avuto modo di riscontrare nella prima parte del 2012: a fronte di parametri di riferimento dai valori molto bassi (vicini, in alcuni casi, a livelli record dell’ultimo decennio), vengono evidenziati degli spread particolarmente esosi, in grado di sminuire e azzerare l’importanza positiva determinata dall’abbattimento dei valori dell’Euribor o del tasso BCE (per quanto concerne i mutui a tasso di interesse variabile) e dell’IRS (per quanto invece concerne i mutui a tasso di interesse fisso).
Stando sorprese dell’ultimo momento, infatti, il trend dei tassi di riferimento per le indicizzazioni dovrebbero mantenersi sulle attuali basse soglie anche nel corso del quinto mese dell’anno. Di sicuro lo sarà il tasso ufficiale di riferimento monitorato dalla Banca Centrale Europa, e tutt’oggi oggetto di benchmark di una quota minoritaria dei mutui a tasso di interesse variabile erogati in Italia.
Spread dei mutui nel 2012 viene tagliato
Dopo 10 mesi di continui rialzi, lo spread sui mutui casa erogati dagli istituti di credito italiani stanno finalmente subendo qualche gradito ribasso. La ragione è riconducibile alla possibilità di poter godere della iniezione di nuova liquidità in favore delle banche europee grazie al finanziamento Ltro da parte della Banca Centrale Europea, che ha contribuito a rigenerare una gradita serenità tra i conti dei bilanci aziendali bancari e, di conseguenza, una minore tensione di liquidità che ha evitato dapprima il pericolo di credit crunch e, successivamente, la tensione al rialzo degli spread.
Previsione tassi mutui 2012
Il 2011 sta per giungere a conclusione, portando dietro di se una scia di difficoltà, e ponendo le basi per una realizzazione di un nuovo anno – il 2012 – tutt’altro che semplice. Cerchiamo, all’interno di questo scenario non certo confortante, di comprendere in che modo potranno procedere i tassi di interesse applicati alle operazioni di mutuo immobiliare in corso di erogazione, e quelle già erogate in caso di applicazione di un tasso variabile.
La previsione tassi mutui 2012 non potrà che dipendere, in prima battuta, dall’andamento della crisi del debito del vecchio Continente. È infatti molto probabile che, in caso di peggioramento ulteriore delle criticità internazionali, possano essere assunte strategie di politica monetaria volte a ridurre nuovamente il costo del denaro all’interno del mercato bancario, andando a tagliare i principali riferimenti bancari.
Previsione tassi 2012: dove andranno Euribor e tasso BCE?
Il 2011 giungerà a conclusione tra qualche mese, portandosi dietro uno scenario davvero negativo per quanto concerne tutti i principali aspetti della vita economico finanziaria della nazione e dell’intero vecchio Continente. Le previsioni sulle riprese economiche, e sull’andamento dei tassi di mercato, sono state disattese più volte, ed è veramente difficile cercare di poter formulare adeguatamente delle previsioni sul prossimo anno.
I tassi di interesse di riferimento nell’area europea sono stati fermi per lungo tempo. Dal mese di maggio del 2009 al mese di aprile 2011, la Banca Centrale Europea ha ritenuto opportuno non ritoccare l’onerosità del denaro dal minimo storico dell’1%. Successivamente, alle prime parvenze, tiepide, di rilancio economico, il board della massima istituzione monetaria dell’eurozona ha dato seguito a due rialzi ravvicinati, di 25 basis points, che hanno condotto il tasso BCE a quota 1,50%.