Nuove indicazioni sui prezzi del gas in Europa. Sarà dura e gli europei molto probabilmente otterranno più gas delle nazioni asiatiche questo inverno, come è successo nel 2022. Ciò significa due cose: che le nazioni asiatiche torneranno a usare il carbone e che le bollette elettriche degli europei saliranno di nuovo, così come il prezzo di tutto ciò che include l’elettricità nei suoi costi di input.
La situazione su tassi e prezzi del gas in Europa
È un periodo difficile per un’ulteriore inflazione dei prezzi al consumo in Europa, poiché il malcontento delle persone per il costo della vita si intensifica, ma non c’è possibilità di evitare tale malcontento. L’Europa non ha molte opzioni quando si tratta di fornitura di gas. E i produttori statunitensi devono ancora iniziare ad aumentare la produzione poiché i prezzi invertono il loro declino.
Questa è forse la fase più dura del ciclo delle materie prime energetiche per i consumatori. L’offerta si sta restringendo a causa di un surplus passato che ha fatto scendere i prezzi, spingendo i limiti alla produzione. Allo stesso tempo, come vorrebbero il destino e la rotazione della Terra attorno al Sole, la domanda è sulla strada per il suo picco annuale, aggravando lo squilibrio con l’offerta e destinata a causare seri problemi ai consumatori.
I dati sui prelievi di gas e sulle immissioni in stoccaggio in Europa sono sufficienti a dipingere un quadro di cui i produttori di gas statunitensi potrebbero godere, a differenza dei governi europei e di altri grandi acquirenti. In Germania, i prelievi martedì erano pari a 942 GWh, mentre le immissioni ammontavano a 16,22 GWh. Per la Francia, la cifra dei prelievi era di 930,7 GWh, mentre quella delle immissioni era di 96,50 GWh. Anche Italia e Paesi Bassi hanno registrato massicci prelievi rispetto all’immissione di nuovo gas in stoccaggio. La situazione indica un imminente esaurimento a meno che le temperature invernali non si abbandonino nel bel mezzo della stagione per dare all’Europa un po’ di respiro.
Eppure il meteo è notoriamente inaffidabile quando si tratta di sopravvivenza e di sicurezza energetica, come stanno scoprendo i paesi in prima linea nella transizione energetica per un altro inverno. L’imminente carenza di gas potrebbe far riflettere i decisori di quei paesi per riconsiderare le priorità, con la sicurezza energetica in cima ai livelli di emissione. D’altro canto, questo è già successo in passato e non ha portato a cambiamenti nelle priorità, quindi le possibilità che le cose cambino ora sono scarse.