I tassi di interesse fissi potrebbero crescere – pur lievemente – nel corso dei prossimi mesi. A sostenerlo è un recente articolo de Il Sole 24 Ore, che riepiloga come da aprile ad oggi i tassi Irs (cioè, i parametri di riferimento principali per i mutui a tasso fisso, sui quali la banca applica il proprio spread) sono aumentati di circa 50 punti base sulle varie scadenze, giungendo a quota 2,5 punti percentuali per quelli delle scadenze più richieste (tra i 20 e i 25 anni).
Ad ogni modo, il “vero” peso oneroso sui mutui è determinato dall’annoso spread, ovvero la maggiorazione che le banche impongono per remunerare la propria operazione creditizia. È oggi giorno molto difficile trovare uno spread sui mutui a tasso fisso che sia inferiore ai 3 – 3,2 punti percentuali, con la conseguenza di spingere il tasso di interesse fisso su soglie superiori al 5,5 per cento.
Ma quale sarà l’evoluzione del segmento nei prossimi mesi? A spiegarcelo è ancora il quotidiano, che riepiloga le dichiarazioni di Roberto Anedda, direttore marketing di Mutuionline.it, secondo cui “si naviga a vista e si attendono soprattutto le nuove mosse degli istituti di credito a settembre. Non è da escludere un ulteriore aumento degli Irs nei prossimi mesi, nel caso il rendimento del Bund dovesse salire” (vedi anche previsione tassi 2013).
“L’andamento degli Irs” – commentava in merito Vito Lops su Il Sole 24 Ore – “segue da vicino il rendimento dei titoli di Stato tedeschi. Se questi vengono venduti dal mercato scendono i prezzi e salgono i rendimenti. Non a caso i tassi dei titoli a 10 anni sono saliti di molto da inizio anno. A gennaio pagavano l’1,3%, oggi pagano l’1,8%. Questo spiega l’aumento degli Irs di 50 punti base (0,5%)”. A questo punto non rimane che comprendere se il trend sarà ancora di crescita. “Il cambio di politica monetaria da parte della Federal Reserve ha smosso le acque” – continuava in proposito Anedda – “La Banca degli Stati Uniti ha annunciato il 19 giugno che è pronta, già da settembre, a ridurre il piano di aumento della base monetaria per sostenere l’economia”.