L'Arbitro Finanziario ha giudicato eccessiva, e ci mancherebbe, la richiesta di 10 euro a fotocopia per i documenti contrattuali stipulati con i clienti.
Se siete clienti di Banca Intesa San Paolo, e pagate troppe spese, l’Arbitro Finanziario può venirvi incontro, grazie al recente dispositivo in cui ha giudicato eccessiva, e ci mancherebbe, la richiesta di 10 euro a fotocopia per i documenti contrattuali stipulati con i clienti. La vicenda riguarda l’istituto di credito ed un suo cliente, l’azienda Nizzoli trasporti Srl, che aveva richiesto copia completa di una documentazione riguardante alcuni derivati stipulati con la banca, per un suo controllo sull’osservanza delle norme, secondo i regolamenti della Consob e del Tuf. L’azienda si è vista chiedere 960 euro di spese per 96 fotocopie, un prezzo decisamente eccessivo e probabilmente richiesto per disincentivare il cliente al controllo della documentazione, che però ha avuto come conseguenza, la richiesta dell’intervento dell’Arbitro. A parte il buon senso, altrimenti saremmo tutti dei fotocopiatori, l’Arbitro non ha fatto altri che applicare la delibera del Garante della Privacy che nel 2004 ha stabilito in 20 euro al massimo, le spese per l’invio dei documenti ai clienti. La difesa della banca ha avanzato l’ipotesi che ogni pagina fosse un singolo documento, ma l’Arbitro non ha “abboccato” all’amo, in quanto, logicamente, il costo deve “essere calibrato in relazione alle caratteristiche del documento”. Quindi il costo deve essere di 10 euro per l’intero documento, e non per pagina, che è parte del documento stesso. Si chiude così una vicenda dai contorni paradossali e incredibili.