Il governo ha previsto un aumento della aliquota sui rendimenti finanziari dal 20 al 26 per cento, che dovrebbe entrare in vigore partire dal mese di maggio.
Come abbiamo avuto modo di anticipare in un post pubblicato in precedenza, in seguito alla presentazione dei temi del DEF 2014 il governo ha previsto un aumento della aliquota sui rendimenti finanziari dal 20 al 26 per cento, che dovrebbe entrare in vigore partire dal mese di maggio.
> La tassazione sulle rendite finanziarie passerà al 26% dal 1 maggio 2014
Ma tale decisione non ha mancato di suscitare una serie di perplessità tra i risparmiatori, per i quali verrebbe a crearsi uno scenario simile a quello che segue.
> L’aliquota dell’imposta sui patrimoni passa allo 0,2%
In passato la differenza di tassazione tra i diversi prodotti finanziari a disposizione dei risparmiatori andava dal 12,5 per cento dei titoli di stato, al 20 per cento applicato agli altri strumenti di investimento. Ora invece la distanza è aumentata perché la tassazione su prodotti diversi dai titoli di stato è alta più del doppio e questo particolare può influenzare l’orizzonte di scelta dei risparmiatori.
È arrivata però in questi giorni una parziale smentita sulla possibilità dell’innalzamento della tassa voluta per finanziare il futuro taglio dell’Irap. Si prevede infatti il mantenimento della stessa aliquota per i titoli di stato come i Bot, che rimarranno al 12,5 per cento, ma anche dei conti deposito e dei conti correnti, la cui tassazione dovrebbe invece restare al 20 per cento.
Il Ministro dell’ Economia delle Finanze Pier Carlo Padoan ha infatti precisato che questi prodotti di uso comune non saranno interessati dalla modifica. Resterà invece in vigore la vecchia aliquota del 20 per cento, fissata dal governo Monti, che l’aveva ridotta da un precedente 27 per cento, anche se fino alla trasformazione definitiva in legge non è detta l’ultima parola. Tra gli strumenti di investimento dei prossimi mesi, quindi, i conti deposito potrebbero essere i più favoriti dalla situazione, dato che i loro rendimenti si avvicinano a quelli del 3 per cento, mentre i rendimenti dei titoli di stato come Bot e Btp in questo primo trimestre del 2014 sono al loro minimo storico.