Abbiamo spesso lanciato i nostri strali contro chi, vivendo a credito (ossia costretto a chiedere prestiti perché ha speso più di quanto non fosse effettivamente a sua disposizione), ha gettato il mondo occidentale sull’orlo di una crisi economica dalle conseguenze imprevedibili. Non vogliamo, con il post che state per leggere, contraddirci; semplicemente, rilanciamo alcuni consigli che possono essere utili a chi ritiene di essere “costretto” a dover contrarre dei debiti per potersi permettere di rimanere a galla nello scenario attuale. Per questo, riprendiamo alcuni suggerimenti di Stefano Caselli, docente di economia all’Università Bocconi intervistato da CorrierEconomia.
Secondo Caselli, vivere a debito è possibile a patto che si rispettino due regole fondamentali: scelta responsabile e pianificazione. La prima riguarda la capacità, di chi si trova nelle condizioni di dover chiedere, di sapersi muovere consapevolmente all’interno dello sterminato mare di proposte (prodotti) disponibili: il prodotto giusto per ogni esigenza non esiste, mentre esiste invece una gamma cui attingere a seconda delle necessità di un dato momento. Anche la scelta del canale è determinante, perché bisogna sapere –ad esempio- che con le offerte on-line si possono realizzare anche risparmi a patto di non affidarsi al primo operatore che promette un finanziamento facile.
In questa ottica, la comparazione riveste un ruolo di primo piano perché consente di scegliere sulla base della bontà della proposta e della sua affidabilità. Per quanto concerne invece la pianificazione, essa si declina semplicemente nella verifica della sostenibilità delle rate rispetto alle entrate mensili del nucleo familiare: per fare un esempio, è vero che il mutuo a tasso variabile significa rata più leggera nei primi mesi, ma a patto che si sappia che in seguito si rischia di dover far fronte a un incremento degli interessi che farebbe esplodere la rata; orbene: il bilancio familiare sarebbe in grado di sopportare ciò?
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